ISTAT ha da poco reso note le superfici vitate italiane relative al 2006, che analizziamo oggi a livello nazionale e regionale. La vigna in produzione in Italia ha ripreso il lento calo degli anni passati, interrotto da un piccolo rimbalzo del 2003. Le vaziazioni non sono significative, stiamo parlando di 4500 ettari su 680mila, pero’ contiene alcune tendenze interessanti, e cioe: un calo continuo al centro/sud, parzialmente compensato al nord, dove la viticoltura sembra “spostarsi” da ovest a est. I numeri totali: la vigna in Italia nel 2006 era di 713.819 ettari, di cui 679.009 in produzione. Poi direi senza dubbio una concentrazione del calo in 3-4 regioni, e cioè: Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia.

ISTAT just released the yearly data for vineyards in 2006. The Italian vineyard re-started the slow decline experienced in the past years and briefly stopped in 2005. The reduction is not significant in itself (4500ha or 0.7%), but it embeds quite interesting trends: a decline in the centre-south of Italy, partially compensated by the recovery in the North-East of the country. The total numbers are: 713.819ha total vineyard, of which 679.009 in production. I would just add one general comment: the decline is clearly concentrated in 3-4 regions, which are Lazio, Apulia, Sicily and Lombardy.
Ma andiamo con ordine. Dicevamo che il calo delle superfici italiane e’ stato pari a circa lo 0.7% nel 2006, sia per quelle in produzione che per quelle vitate. Questo calo si e’ pero’ suddiviso in modo piuttosto dissimile tra le macrozone. Il nord cresce dello 0.6%, il sud va giu’ dell’1% mentre il centro perde addirittura il 2.4% in un anno. Partendo invece dal 2000, potremmo dire che la vigna in produzione e’ calata in tutto del 2% (12000 ettari), con un +1.3% per il nord e un -3.5/4% cumulato per il centro sud. Mi viene da dire: altro che espianti.
The yearly reduction of 0.7% was the same in total areas and areas in production. This decline is however not even among Italian macroregions: in the North of the country the balance was positive by 0.6%, while in the south (-1%) and centre (-2.4%) the balance was negative. Looking at more long term trends, the conclusion does not change: in the north of Italy the area in production is now 1% above 2000, in the centre-south the cumulated decline touched 3.5-4%.

Passando in dettaglio all’andamento regionale, vanno fatti due ordini di considerazioni. Al nord, continua la ripresa nel nord est, un po’ generalizzata. Cosi’ come continua il declino della viticoltura in Lombardia, dove si sono persi ettari quasi stabilmente dal 2000 a questa parte (eccezione: 2005). Il Piemonte e’ stabile rispetto al 2005, su un livello che resta comunque superiore a quello del 2000. Friuli e Trentino Alto Adige invece hanno visto le loro superfici crescere del 3-4%, una progressione che nessuna altra regione (salvo il Molise) ha registrato nel 2006 in Italia.
There are now two graphs on the regional performance. In the north, there is a strong recovery of the North East regions, which are Trentino, Veneto and Friuli. Lombardy is declining (but this is a long term trend). Piedmont is stable vs. 2005 but, more importantly, is above 2000. Trentino and Friuli had a 3-4% growth in areas, a performance which was matched only by a very small (and not significant) region in the south of Italy.

Al sud invece ci sono tre “malati” gravi: il Lazio in primis, dove si e’ registrato un vero e proprio crollo delle superfici vitate (-12% nel 2006). Qui, fino allo scorso anno le superfici scendevano ma non in modo cosi’ evidente. Poi la Puglia, che ha perso il 2.6% delle superfici e la Sicilia con un -1%. La somma di queste tre regioni fa 240.000 ettari. Nel 2005 stavano a 246.600… Al centro sud invece continua la ripresa delle regioni minori come la Basilicata e il Molise, mentre tengono le regioni storiche come la Toscana (+0.4%).
In the south, there are three regions to mention. Lazio, where the area fell by 12% in 2006 after several years of not so significant decline. Then Apulia, -2.6% and Sicily -1%. The sum of these three regions makes 240.000 ha in 2006 vs. 246.600 in 2005… in the centre-south of Italy the only positive regions are the minor ones and, of course, Tuscany where the total area moved up 0.4% in 2006.
Forse può avere inciso il fatto che l’ue ha finanziato fortemente l’espianto delle viti, e che negli anni che vanno dal 2000 al 2006 il reddito per ettaro di un viticoltore si è ridotto in alcune regioni, la sicilia ad esempio da 45.000€ anno a 25.000€.
Per cui i piccoli produttori o hanno riconvertito ad altre produzioni o hanno abbondanare, anche perchè la superficie media per viticoltore se non ricordo male non è particolarmente elevata.
Quando si parla di variazioni del 2006, si intende la differenza tra il 2005 e il 2006?
Esattamente, le differenze sono rispetto al 2005 sia in valore assoluto che in percentuale.