Constellation Brands ha riportato qualche giorno fa dei risultati piuttosto incoraggianti per il secondo semestre dell’anno fiscale e ha lasciato invariate le attese di utili per fine anno (che invece lo scorso anno aveva costantemente abbassato). Il commento dell’azienda e’ che per quanto lo scenario resti difficile, si intravedono dei segni di stabilizzazione: i principali obiettivi sono di ristabilire una crescita organica positiva e di abbassare il debito (cosa che negli ultimi 2 trimestri non e’ peraltro successa, se non per motivi stagionali). Alcuni dati che si riferivano al segmento vino a livello di margini non saranno da ora in avanti piu’ commentabili, perche’ l’azienda ha deciso di fondere la divisione vino con quella di superalcolici: restano i dettagli dell’andamento a livello di fatturato.
Partiamo con l’andamento commerciale e poi commentiamo i grandi numeri del bilancio. Dicevamo che il fatturato dei vini di marca fa -3.8%. Questa percentuale, come potete vedere dai 2 grafici che vengono dopo si “declina” in modo molto differente per area. Cominciamo col dire che l’andamento organico sarebbe stato un +2% dato che i cambi hanno avuto un impatto negativo del 6% circa. Se guardiamo i dati organici, quindi, CB e’ al terzo trimestre consecutivo di crescita organica superiore a zero. Il gusto ci guadagna, diceva una pubblicità, mentre noi diciamo che ci guadagna soprattutto il titolo in borsa che dai minimi di aprile a $11 ha toccato in occasione di questi risultati i $16.
Se invece guardiamo all’andamento commerciale per area i numeri sono buoni ma una puntualizzazione e’ necessaria. Nel Q2 CB ha assunto nuovi distributori in USA che ha dovuto rifornire: in questo mercato quindi nel secondo trimestre ci sono state vendite particolarmente elevate per una ragione specifica, che saranno poi riassorbite nell’anno. Quindi il +3% del Nord America del secondo trimestre e’ un po’ drogato. Le cose invece come vedete continuano ad andare male in Europa (-5%, poveri noi) quando invece ci sono dei segnali di recupero piuttosto significati in Oceania (+5% dopo il +7% del primo trimestre).
I grandi numeri del secondo trimestre sono presto detti: vendite a -8% a 877 milioni di dollari, di cui il segmento vino fa -4% e il vino “branded”, quello che interessa a noi, -3.8%. Il margine lordo e’ in ripresa al 35% dal 34% del primo trimestre e dal 32% del secondo trimestre 2008. Il taglio dei costi commerciali comincia a vedersi e l’utile operativo sale a USD140m, mentre quello dell’attività vino-spirits fa +9% a 188 milioni. Ne esce un utile netto di 100 milioni, senza oneri di ristrutturazione significativi che portano gli ultimi 12 mesi di Constellation Brands a un sostanziale pareggio. I due grafici sui margini vi raccontano questo andamento di “recupero” dei margini e di stabilizzazione degli utili.
Infine una parola sulla struttura finanziaria, cui e’ dedicata l’ultima immagine. Il debito e’ stabile a 4.4 miliardi di dollari, contro un patrimonio netto di 2.5 miliardi. Se osservate bene il grafico vi accorgete che raramente CB ha tagliato il debito nel suo primo semestre (febbraio-agosto) e che tutta la generazione di cassa e’ concentrata nella fase piu’ stagionale, cioe’ settembre-gennaio. Quindi il debito non scende ma questa non sembra una novita’.