L’ente americano Calwine (California Wine export program) e’ una fonte di informazioni preziose ma talvolta anche curiose. L’argomento di oggi e’ futile, ma molto curioso. Calwine ha stimato il valore di mercato del vino mondiale al dettaglio. Che numero esce? 224.5 miliardi di dollari. La cosa curiosa e’ come ha fatto, avendo usato un metodo molto ingegnoso.
Vado a spiegare. Calwine ha preso da OIV la statistica di consumo mondiale di vino, poi ha preso la media di prezzo al litro delle esportazioni mondiali di vino e ha assunto che questa media mondiale sia di fatto il valore all’origine del vino. Di tutto il vino del mondo. Quindi ha fatto 24.5 miliardi di litri di vino moltiplicato 3.22 dollari al litro. E ha trovato cosi’ il primo numerone 78.8 miliardi di euro. Poi ha cominciato a ipotizzare i costi di trasporto sia all’export che interni (0.90 dollari al litro), le accise sulle esportazioni, le tasse locali e l’IVA (1.24 dollari al litro), il ricarico del distributore (30%) e quello del dettagliante (30%).
Da tutto questo calcolo viene fuori un valore finale di 9.25 dollari al litro al dettaglio e di 6.88 dollari per bottiglia, che a me, a prima vista, mi sembra particolarmente elevato se moltiplicato per il consumo mondiale di vino. Giusto per capirci, parlare di una bottiglia da 5 euro al dettaglio in Italia significa parlare di un prodotto premium e chiaramente il valore al dettaglio medio del vino italiano e’ di gran lunga inferiore (ricordo che i dati Nielsen al 2007 che ora non sono piu’ disponibili arrivavano a 2.37 euro al litro).
Dopo le dovute spiegazioni e assunzioni passiamo brevemente a guardare i numeri. Il valore medio delle esportazioni e’ passato dal 2006 al 2007 da 2.7 dollari a 3.2 dollari e che il valore all’origine e’ quindi cresciuto secondo Calwine da 66 a 78 miliardi di dollari. Ci sono poi circa 22 miliardi di dollari di costi di trasporto, 30 miliardi di tasse e accise, un altro 13 miliardi di IVA e poi, e poi, c’e’ il costo della distribuzione. Due volte un ricarico del 30% fa un totale di 29 miliardi per l’ingrosso e 52 miliardi per il dettaglio. Numeri non di poco conto e che mostrano come il valore al dettaglio di una bottiglia di vino sia in realta’ molto influenzato da tutto quello che sta a valle del prodotto imbottigliato franco cantina.
Nel valore della bottiglia, il vino pesa il 30-35% del totale. Le spese di trasporto contano circa l’8-10%, le tasse il 17-20% e la distribuzione copre tutta la rimanente parte, cioe’ qualcosa che viaggia tra il 35% e il 45% del totale. Di nuovo, si tratta di un calcolo simpatico fatto con un metodo ingegnoso e una grande assunzione di fondo: che il valore medio delle esportazioni sia anche il valore medio al consumo, il che puo’ essere vero in mercati come gli USA o l’Australia, ma che sembra un pochino aggressivo quando si considerino dei mercati come quello italiano o francese.
Buongiorno Marco,
non capisco se è un refuso, cosa significa nella citazione della Nielsen “xx euro al litro”?
Grazie.
Paolo Ponghellini.
Molto semplice, mi hai preso in castagna. Quando ho scritto l’articolo non avevo con me la chiavetta con tutti i files ma ricordavo che il vino italiano al dettaglio si vende a valori molto piu’ bassi. Allora ho messo un bel xx e ho detto: poi lo aggiungo…
…insomma, poi mi sono dimenticato!
grazie 1000 della segnalazione, ho corretto il post.
Il valore al 2007 medio al dettaglio era 2.37euro al litro, di cui 2.19euro per i vini e 6.27euro per gli spumanti
a presto
bacca
Grazie mille.
Paolo
[…] cosi’ pensato di mutuare l’idea brillante di Calwine del 2008, che avevo analizzato in questo post: prendere il prezzo medio delle esportazioni di un paese e […]