Fonte: Forum Spumanti/ISMEA
Nella tradizione natalizia degli spumanti, pubblichiamo oggi l’aggiornamento sui numeri dell’Asti DOCG, cosi’ come forniti dal Forum Spumanti in collaborazione con ISMEA. Ad arricchimento dei dati che trovate pubblicati, il blog e’ in grado di proporre una buona memoria storica per mettere i dati in prospettiva. Tutto sommato il 2008 per il prodotto Asti non e’ andato troppo male: le vendite sono calate del 4% a 75.4 milioni di bottiglie, che significano 565mila ettolitri di vino, il secondo miglior risultato di sempre, dopo il record del 2007 (591mila hl per 78.8 milioni di bottiglie). In realta’ il quadro e’ abbastanza peculiare: i paesi “tradizionali” vanno male salvo la Germania, i paesi emergenti stanno sostenendo il prodotto. Il prodotto Asti sta sempre piu’ diventando internazionale: ormai l’82% delle spedizioni partono per l’estero. Si tratta molto probabilmente di una delle denominaizoni piu’ internazionali del vino italiano.
Le vendite in Italia vanno male: nel 2008 sono scese del 13% a 13.6 milioni di bottiglie, a fronte di un calo del 2% delle vendite all’estero. Il declino nel mercato italiano non e’ pero’ una novita’: da quando abbiamo i numeri dell’Asti (2001), soltanto in un anno 2003 le vendite italiane avevano fatto meglio di quelle estere.

Questo significa che la geografia del prodotto sta cambiando: forte di un incremento dell’8% anche in un anno critico come il 2008, la Germania diventa stabilmente il primo mercato per l’Asti, con 17 milioni di bottiglie, davanti all’Italia che scende sotto la soglia di 14 milioni. Il terzo mercato restano gli USA. Anche loro pero’ fanno fronte a un forte calo delle vendite (-21% a 9.8 milioni di bottiglie). Stesso dicasi per il mercato inglese, dove le spedizioni sono state in calo dell -11% a 5.6m di bottiglie. Se per il mercato tedesco il livello di vendite e’ un “bentornato” ai livelli di 7-8 anni fa (nel 2001 si spedirono addirittura 18 milioni di bottiglie), nel caso di USA e UK ormai il prodotto ha perso il suo fascino. In USA si era arrivati a spedire 13 milioni di bottiglie (il 34% piu’ del 2008), in UK 8.5 milioni (il 50% piu’ del 2008).

Cosa salva il prodotto Asti? La Russia e i paesi dell’Est Europa, oltre alla Germania. La Russia e’ ormai un mercato importantissimo (e saro’ curioso di leggere i dati relativi al 2009, dato che mi giungono voci molto negative). In Russia finiscono 8.6m di bottiglie, con un incremento del 22% rispetto al 2007. Si tratta del quarto mercato per l’Asti dopo Germania, Italia e USA. Fino al 2001 in Russia si spedivano meno di 1m di bottiglie, oggi questo mercato e’ il 12% di tutto il prodotto Asti (lo vedete molto bene anche nella riga turchese del grafico con in volumi).

Infine, una curiosita’. Quanto conta il prodotto Asti per gli spumanti italiani. Secondo i dati a volume del 2008, l’Asti e’ il 36% delle esportazioni italiane di spumante. Con delle punte, che vedete nell’ultimo grafico: in Lettonia sono il 72%, in Australia il 61% (e qui il prodotto chiave si chiama Riccadonna), in Nuova Zelanda il 57%, in Austria il 53%. E in Russia? Esattamente la meta’, 50%.
