OIV ha pubblicato l’aggiornamento sulla produzione di vino 2009 nel mondo (il precedente era datato ottobre 2009). La situazione non e’ cambiata in modo significativo rispetto a quanto dichiarato in Ottobre, e cioe’: la produzione di vino 2009 e’ stata stabile rispetto al 2008, con dei picchi produttivi (rispetto all’anno precedente) in Francia, Cile e USA e una significativa contrazione in Spagna. Qualche novita’ c’e’ pero’ dal lato dei consumi: le indicazioni preliminari sul 2009 parlano di un calo di 7m/hl del consumo di vino che quindi si attesta a 237m/hl, un livello che considerando i 30m/hl di usi industriali (a patto che non siano calati, come io devo immaginare…), indica un mercato in perfetto equilibrio. Infatti, la produzione 2009 e’ stata stimata nell’ordine di 266 milioni di ettolitri.
La nuova stima OIV sul 2009 vede un calo della produzione mondiale di 1.4m/hl cioe’ -1%, con un -5.2% di calo rispetto alla media produttiva degli ultimi 5 anni. A differenza del passato, pero’, questo calo e’ venuto dai paesi del nuovo mondo, che calano principalmente a causa di Australia e Argentina, mentre nella vecchia Europa (a 15 paesi) la produzione si e’ mantenuta stabile a circa 160m/hl. Ovviamente, se estendiamo il confronto alle medie degli ultimi 5 anni, il nuovo mondo continua a mostrare una produzione superiore al passato, mentre l’Europa si e’ mantenuta il 7% circa sotto la media storica.

I dati sono in qualche caso controversi, perche’ per esempio OIV accredita alla Spagna un crollo della produzione da 35.2 a 32.5m/hl, che non sembra essere supportato dalle ultime statistiche rilasciate da OEMV (dove si parla di un calo inferiore al 5%). L’altro paese visto in calo e’ la Germania con un -8% sul 2008 (equivalente alla Spagna) e un -5% rispetto alla media storica. La Francia nonostante il forte rimbalzo a 45.6m/hl si mantiene del 8-9% sotto le medie storiche, mentre nel caso dell’Italia OIV ci accredita un +2% a 47.7m/hl, cioe’ circa il 3% sotto la media storica. Vista cosi’, l’Italia sembra avere avuto la migliore produzione del vecchio mondo, rispetto ai parametri storici.

Fuori dall’Europa, Cile e USA guidano la classifica dei rialzi, con un +14% e un +7% rispettivamente, ma sono piu’ che compensate dal calo di Australia (-7%) e Argentina (-17%). La vendemmia americana e’ la piu’ alta dal 2005 a questa parte (ma gli americani hanno gia’ detto che non ci sono problemi di assorbimento, dato che il mercato e’ in eccesso di domanda: pare abbiano ragione, i prezzi stanno tenendo), mentre per il Cile si tratta di un massimo storico a 9.9m/hl. Se come dice OIV il terremoto ha soltanto determinato un crollo di 1.5m/hl delle scorte ma nessun danno “agricolo”, ci troveremo il prossimo anno a commentare la prima vendemmia cilena sopra i 10m/hl.

Lo scenario dei consumi e’ meno felice: i consumi scendono di 7m/hl secondo OIV, con i cali piu’ pesanti nel vecchio mondo, ma, soprattutto con nessun mercato riportato in crescita: nemmeno USA e Germania. L’equilibrio del vino sembra preservato (nonostante non si riescano a smaltire le scorte) ma saranno necessarie altre vendemmie non troppo ricche per garantire la tenuta dei prezzi.
Sarebbe interessante sapere, per il nostro paese, quali sono le variazioni interne nei numeri della produzione tra nord, centro e sud. Io vivo a Brescia e in queste zone i dati di realtà vitivinicole come la Franciacorta sembrano in costante incremento. Anche zone come il Lago di Garda, con Garda Classico e Lugana, sembrano reggere bene, e nuove piccole Doc si fanno timidamente sentire sul mercato.
Non saprei se vini bandiera del nostro paese come Barolo, Brunnello, Nero d’Avola o altri, sparsi per la penisola, confermato le loro fette di mercato o avvertono flessioni.
In ogni caso… complimenti per il blog, bello e utile!
Salve Marco,
qui puo’ trovare il dettaglio della produzione italiana per regione e macroregione come la stimava ISTAT a settembre. Sto aspettando la pubblicazione del dato finale per procedere con il nuovo post.
Relativamente ai vini DOC-DOCG, puo’ trovare i dettagli sui post relativi ai dati Federdoc per regione, oppure a un post riassuntivo fatto tempo fa. Purtroppo su questi dati siamo fermi al 2007
A presto e grazie per l’apprezzamento
Marco