Guardiamo oggi brevemente i dati che Concha y Toro ha fornito sul mercato inglese del vino. Due sono le principali conclusioni: (1) il mercato e’ continuato a crescere (+2% a volume), seppur con uno spostamento dei consumi dal canale ontrade al canale offtrade; (2) la perdita di quota di tutti i maggiori esportatori di vino ad eccetto dell’Italia, del Cile, Sud Africa, Nuova Zelanda e in parte Spagna. Il mercato totale ha totalizzato 116 milioni di casse da 9 litri.
Il canale offtrade ha totalizzato 99 milioni di casse, +3% rispetto al 2008. Se includiamo anche i valori, il mercato e’ cresciuto del 7% circa. In questo contesto, il dominatore del mercato, cioe’ l’Australia, ha subito un calo dell’1% dei volumi e gli USA, lo storico numero 2 hanno perso il 7%. Il peggior andamento e’ pero’ fatto registrare dalla Francia, che perde quasi 2 milioni di casse a 12.3m, lasciando il terzo posto all’Italia che ha incrementato le vendite del 9% a 13.2 milioni. Piu’ sotto, e’ impressionate il forte incremento del Cile e del Sud Africa, che crescono del 26% e 23% rispettivamente. Il Sud Africa, in particolare, con 12 milioni di casse si candida a superare la Francia per volumi nel 2010.

Nel canale ontrade il mercato ha subito un calo del 4% a 16.4 milioni di casse. Questa e’ la conseguenza diretta della crisi economica, che ha tenuto i clienti fuori dai ristoranti. Anche in questo segmento il leader di mercato ha perso posizioni: si tratta della Francia, che ha totalizzato 4 milioni di casse, con un calo del 16%. Anche in questo segmento l’Italia si e’ comportata bene, con un incremento del 6% dei volumi a 3.4 milioni di casse. Restano al terzo posto gli australiani, che pero’ con un calo del 15% sono ora molto vicini agli USA (2 milioni di casse, +6%).

I dati di crescita totali mostrano un mercato dove guadagna posizioni la Nuova Zelanda (+40%), grazie alla vendemmia eccezionale. Segue il Cile con +23% e il Sud Africa con +20%. Il nuovo mondo avanza in un mercato culturalmente molto ricettivo per questi prodotti. Vengono poi argentini e italiani con +9% e +8%. In calo pesante come vedete ci sono i tedeschi (-24%) ma soprattutto i francesi (-14%).
Vi lascio con due grafici delle quote di mercato, dove potete vedere la posizione dell’Italia: 22% nel mercato ontrade e 13% nel mercato offtrade. Questa considerazione mi porta anche a commentare il grafico sul peso di offtrade e ontrade per mercato: in un certo modo questo rappresenta la sensitivita’ delle vendite a un potenziale recupero dell’economia; chi e’ piu’ esposto all’ontrade dovrebbe beneficiare di piu’ dal rimbalzo dell’economia. E il prodotto italiano sembra anche in questo caso posizionato bene.