A sopperire all’incredibile scarsita’ di dati sul mercato del vino italiano sulla parte “consumo fuori casa” e’ venuta incontro Partesa, uno dei principali distributori italiani di bevande. Che cosa ha fatto Partesa per Vinitaly? Ha semplicemente aperto il suo fatturato per far vedere come si sono comportati diverse categorie di bevande nel corso degli ultimi anni; nel segmento vino, e’ poi andata in profondita’ sulle diverse categorie. Siccome si tratta dei valori di Partesa, e’ inutile che si pubblichino i milioni di euro, sono dati senza senso. E’ anche senza senso pensare a pesare le categorie, dato che Partesa e’ chiaramente sovrappesato sulla birra. Quindi, il lavoro che ho fatto qui e’ quello di prendere i dati, ribasarli e far vedere le tendenze piuttosto che i valori assoluti, che potrebbero anche ingannare qualcuno. Quali conclusioni: (1) la bevanda vino, seppur in calo, si e’ comportata meglio delle altre bevande in questi ultimi anni, insieme alla birra, con un -6% nel 2009 a valore. In forte calo invece sono stati secondo Partesa i liquori e gli aperitivi (punto sul quale ho diversi dubbi). (2) Nell’ambito del vino, la categoria migliore e’ stata quella degli spumanti, in costante crescita fuori casa anche nel 2009 (+3%), con i vini bianchi stabili e i vini rossi in calo piuttosto deciso (-11%), insieme a Champagne (-19%) e altre categorie (che sembrano pero’ marginali per Partesa). (3) i vini di qualita’ continuano a crescere (+3% 2009) a discapito dei vini da tavola (-11%). (4) su questo punto pero’ c’e’ una puntualizzazione da fare: il calo dei vini da tavola e’ essenzialmente un calo costante di volumi a cui si associa un leggero impatto positivo del prezzo-mix. Nel caso dei vini di qualita’ i volumi giocano in positivo, mentre il prezzo-mix nel 2009 e’ stato in calo (-3%).
Date le conclusioni, qualche considerazione numerica sui grafici. Il vino e’ quello che sembra aver tenuto meglio nella crisi, con un livello di vendite sostanzialmente allineato al 2006, mentre la birra e’ sotto in cumulato del 4%. Nello specifico, nel 2009 il calo del vino e’ leggermente superiore alla birra (-6% contro -5%).
Guardando le diverse categorie di vino, gli spumanti sono quelli che sono cresciuti di piu’, essendo il 32% sopra il 2006, mentre i bianchi sono in crescita cumulata solo del 4% e i vini rossi sono sotto del 13%, con un ritardo essenzialmente accumulato tutto nel 2009 (cambiamento della moda?). Non stupisce invece il calo dello Champagne, che si pone su prezzi piuttosto elevati. Va pero’ detto che lo Champagne era andato molto bene nel 2007-08 e che quindi il suo calo e’ soltanto del 4% se confrontiamo 2009 a 2006. Le altre categorie di vini vanno invece molto male con un -34%: qui dentro ci sono vini dolci, vini novelli e compagnia bella.
Detto che il vino e’ piu o meno allo stesso livello del 2006, diciamo che i vini di qualita’ sono il 33% sopra e quelli da tavola sono il 35% sotto. Sono differenze molto significative, guidate soprattutto dai volumi, che contano per 25 punti percentuali in crescita sui vini di qualita’ e per 38 punti in calo per quelli da tavola. Le abitudini sono cambiate e stanno cambiando, non c’e’ dubbio.