ISTAT ha pubblicato i dati finali sulla produzione di vino in Italia 2009. Il numero magico e’ 45.4m/hl, che significa un calo del 2% rispetto al 2008 e un livello del 4% inferiore alla media 2004-2009. A titolo di commento generale, due considerazioni mi paiono interessanti. La prima e’ sul bilanciamento del settore in Italia. La produzione di vino resta sopra il livello che sarebbe opportuno avere. Con esportazioni di 20m/hl, importazioni di 1.4m/hl, consumi interni che scendono sotto i 25m/hl, il mercato assorbe 43-44m/hl, cui si devono aggiungere gli usi industriali che non sono particolarmente significativi per il nostro paese. Considerato che il mercato ha scorte degli anni passati e che le distillazioni finanziate dalla comunita’ saranno tra poco un ricordo, sarebbe opportuno avere livelli produttivi di 1-2m/hl inferiori, per ridare slancio anche al prezzo della materia prima, che continua a soffrire (e oggi sta soffrendo di piu’ nella fascia medio-alta del mercato).
La seconda considerazione e’ che da ormai diversi anni si assiste a un andamento divaricato tra la viticoltura del Nord Italia e quella del Centro Sud. Tendenze che inizialmente potevano essere attribuite all’andamento climatico oggi diventano piu’ chiare (almeno a me che faccio questo blog da 3-4 anni). Da un lato, l’industria vitivinicola e’ piu’ orientata al vino al Nord e meno al Centro Sud (dove si producono anche uve da tavola); dall’altro lato l’industria vinicola e’ concentrata al Nord con qualche gioiello in Toscana. Se guardate ai grafici della produzione pluriennali al tendenza e’ chiarissima. Al Nord si producono 21.4m/hl (un anno decisamente sopra la media) e la tendenza non e’ calante; al Centro e al Sud, oltre a una vendemmia meno fortunata a 6.1m/hl e 18m/hl rispettivamente si aggiunge una linea di tendenza al ribasso molto piu’ inclinata.
Passando ai numeri. Al Nord Italia la produzione e’ state sopra la media storica di oltre il 10% in Lombardia, Trentino AA e Valle d’Aosta, mentre in Veneto ed Emilia Romagna (15m/hl di produzione cumulata) la produzione e’ stata del 7-8% meglio della media del quadriennio 2005-08. Da notare il crollo del 30% della produzione del Friuli Venezia Giulia dove pero’ la produzione e’ (come ogni anno) totalmente stimata. Per il Piemonte si configura una produzione in media storica ma con un forte recupero rispetto al livello depresso del 2008
Al Centro-Sud la vendemmia e’ stata molto meno positiva. La regioni chiave al Centro e’ la Toscana che e’ stata leggermente sotto media (-3% rispetto al 2005-08). Le altre regioni del Centro Sud hanno mostrato andamenti molto pesanti, come la Puglia a meno di 6m/hl, -17% rispetto alla media, oppure il Lazio che ha subito un ulteriore calo del 15% rispetto al livello depresso del 2008 e l’Abruzzo, anch’esso con un deficit dell’11% rispetto alla media storica. Tra le grandi regioni vinicole del Sud si salva la Sicilia, che conferma i livelli produttivi medi degli ultimi anni e del 2008 a 6.2m/hl e supera la Puglia (eventualita’ occorsa soltanto nel triennio 2001-2003 in questo decennio)
Avremo modo di guardare questi numeri in molto maggior dettaglio durante l’estate, nella quale dedichero’ un post per ogni regione mostrando quindi in dettaglio la produzione regionale spaccata per colore del vino, tipologia della produzione e provincia.