Siamo arrivati ai dati 2008 di ISTAT sui consume delle famiglie italiane (il commento sui dati al 2007 e’ qui), dal quale estraiamo esclusivamente i dati relativi al consumo di vino. Siccome e’ il terzo anno che mettiamo in fila, possiamo cominciare a derivare qualche tendenza. La spesa per i vino in Italia e’ stabile a circa 12.5 euro per unita’, ma si compone di due tendenze divergenti: un graduale calo della penetrazione dei consumi, che ora riguardano il 40% delle famiglie, e un graduale incremento della spesa per famiglia, che oggi raggiunge i 31 euro annui per famiglia “comprante”. Se tagliate i dati in tutti i modi possibili, ne risulta un quadro dove la crisi (per quanto stiamo parlando di dati relativi al 2008) si sta cominciando a far sentire: spendono meno le persone meno giovani e le famiglie con un numero di componenti in crescita. A spendere di piu’ in molte regioni italiane, sono soprattutto i single e le coppie senza figli.
Se guardiamo i dati in prospettiva, la birra chiaramente e’ la bevanda in crescita in Italia, oggi a 18.3 euro per famiglia “comprante” con circa il 26% del totale delle famiglie compranti. In forte declino e’ invece la spesa per gli altri alcolici, come e’ capitato anche negli anni precedenti al 2008.
Le diverse segmentazioni per eta’, stato famigliare e sottozona non offrono particolari spunti di riflessione se guardati in tendenza. Nel Nord Ovest e nel Nord in genere si spende piu’ che altrove per il vino e la tendenza 2008 e’ stata in leggera crescita (+1% nel cumulato spesa media e penetrazione), con una particolare focus sulle famiglie di 2-3 componenti (quindi solo coppia o coppia con un figlio). Nel nord est crescono dell’1.6%, mentre qui a tirare il mercato sono i single (+9%) e le famiglie di due componenti (+4%), mentre la crisi si fa sentire nelle famiglie da piu’ di due componenti.
In centro Italia i consumi calano del 3%, con i single a +19% e tutte le altre famiglie che scendono. Al sud le vendite invece fanno +2% ma da una base ben piu’ bassa che nelle altre zone (isole escluse); anche in questo caso a tirare sono i single, ma stranamente anche le famiglie da 3 componenti mostrano una crescita.
Passando ai dati spezzati per impiego del capofamiglia, il +0.4% italiano si compone di un +10% per gli imprenditori, un -2% per i lavoratori in proprio, -8% per dirigenti e impiegati e un +1% per operai e pensionati.
Nei dati per tipologia di famiglia i dati sono molto divergenti. Sono in crescita i single over 64 anni (+20%), ma da un livello molto basso dello scorso anno, e le coppie giovani senza figli, che crescono del 15% ma questa volta con una tendenza molto promettente. Se guardate i dati, vi trovate di fronte un quadro dove, in linea di massima con il crescere dei componenti della famiglia e con il crescere dell’eta’ l’andamento dei consumi e’ in maggiore deterioramento. Dovrebbe essere questo un segno della crisi.