Cominciamo con il Piemonte la pubblicazione dei dati Federdoc sulla produzione di vini DOC/DOCG delle regioni italiane. I dati sono stati resi pubblici a Marzo ma a tutt’oggi il sito internet non e’ aggiornato. Devo ringraziare Federdoc per avermi mandato una versione PDF del volume, da cui sto cominciando a elaborare i dati. Prima di addentrarci nei dati e’ necessario fare qualche precisazione: nelle precedenti edizioni ho trovato alcuni errori e dati mancanti che rendono i confronti temporali fuorvianti; questo tema e’ gia’ stato affrontato, tanto che Federdoc mi ha mandato questa precisazione, poi pubblicata sul blog: “In riferimento al commento sui dati produzione vini doc e docg – Puglia – estratti dalla nostra pubblicazione “VQPRD D’ITALIA – EDIZIONE 2008” pubblicato nel sito “I numeri del Vino” siamo a precisarLe che tali dati vengono forniti direttamente dagli Uffici Agricoltura – Albo Vigneti delle Camere di Commercio I.A.A., sulla base delle denunce delle uve effettuate, e successivamente verificati dai Consorzi di Tutela prima della stampa.” Detto questo, Federdoc continua a pubblicare delle serie storiche di produzione DOC/DOCG dove, per esempio, nel caso della Sicilia in alcuni anni e’ inclusa la DOC Marsala (che da sola fa oltre la meta’ di tutte le DOC regionali), in altre no.
Passiamo ai dati relativi al Piemonte, dove secondo Federdoc si sono prodotti 1.98m/hl di vini VQPRD (-10%, ISTAT dice 2.12m/hl), cioe’ l’80% del totale prodotto nella regione di 2.48m/hl (in questo caso si tratta del dato ISTAT). In Piemonte si contano 54 denominazioni, di cui 48 con consorzio e 6 senza consorzio. In Piemonte ci sono 40857 iscritti agli albi, per un totale di 40659 ettari (superficie per iscritto ridicola di 1 ettaro), mentre hanno denunciato produzione 23120 produttori per 37588 ettari (il 92% del totale, con 1.6 ettari per denunziante). Si sono prodotti secondo Federdoc 2.78 milioni di quintali di uva per una resa di 74 quintali per ettaro.
A fronte di un calo del 10% della produzione VQPRD nella regione, la principale denominazione (Asti) e’ stabile a 683mila ettolitri, mentre il Barbera d’Asti cala nel 2008 a 231mila hl (-18%). La DOC di ricaduta Barbera scende del 28% a 198mila hl. Il calo di queste due DOC rappresenta oltre la meta’ del calo totale della regione: circa 129mila hl rispetto a un calo generale di 230mila hl. Le altre DOC in forte calo, tra quelle medio-grandi, bisogna menzionare il Barbera del Monferrato (-19% a 70mila hl), il Monferrato (-23% a 67mila hl) e il Gavi (-11% a 72mila hl).
Le grandi DOC rosse del Piemonte invece vanno decisamente meglio: il Barolo cresce del 4% a 86.6mila hl, confermandosi nella forchetta tra 85mila e 90mila ettolitri, mentre il Barbaresco cresce del 3% a 33mila hl.
Il Piemonte resta una regione con una forte frammentazione delle DOC, soprattutto nella fascia bassa. Ci sono 33 denominazioni che producono meno di 10mila ettolitri di vino annui (non solo nel 2008 ma anche negli anni precedenti). Sarebbe molto interessante raccogliere queste denominazioni in super denominazioni regionali guidate dal vitigno: per esempio ci sono 3444 ettari e 140mila ettolitri di Dolcetto prodotto nel 2008 (ma erano oltre 160mila nel 2005-07), di cui 3 denominazioni di dimensione media (Alba, Ovada e Dogliani) e quattro piccolissime. Una bella denominazione Dolcetto DOP con 7 sottodenominazioni per specificare l’area di appartenenza potrebbero suscitare un rinnovato interesse e catalizzare investimenti promozionali senz’altro molto superiori a quelli odierni e piazzarebbe la denominazione al terzo posto nella regione, se escludiamo la DOC di ricaduta Piemonte. Lo stesso potrebbe valere per il Barbera, dove i 3 grandi Barbera, pur in declino (390mila hl prodotti contro oltre 450 degli anni scorsi), potrebbero cubare insieme 8300 ettari vitati.
Detto questo vi includo le tabelle con tutti i dati delle DOC Piemontesi degli ultimi 4 anni. Se avete bisogno dei dati in formato maneggiabile non sprecatevi a copiarli, chiedetemi il file che ve lo mando volentieri. Non metto la forma tabellare soltanto perche’ la procedura mi ruberebbe troppo tempo…
che grande varietà di vino in piemonte.