Le esportaizoni di vino italiano in luglio hanno registrato il primo “valore non positivo” del 2010. Era in qualche modo prevedibile, data la sequenze del 2009 in cui ci fu un mese di luglio stranamente forte. Il +0.5% di luglio si confronta con un un +12% di giugno. Va pero’ detto che se sommiamo la % di crescita del 2010 e del 2009, per confrontarci con l’anno 2008 (quello “normale”), arriviamo a un +4% per luglio 2009+2010 contro un +5% per giugno 2009-10 e un +1% per maggio 2009+2010. Questo ci fa dire che nonostante questo “zero” di luglio, la tendenza delle esportazioni di vino non e’ cambiata. Entriamo ora nel periodo morto dell’anno con i dati di agosto che sono molto poco significativi (il mese e’ circa il 30% piu’ basso della media mensile delle esportazioni). I conti seri torneremo a farli con il mese di settembre.
Le esportazioni a livello annuo sono a 3.6 miliardi, in crescita del 3.7% rispetto ai 12 mesi precedenti, mentre i volumi annui sono di 20.14m/hl, con un progresso del 7.1%. I volumi stanno tornando alla normalita’ (per quanto siano cresciuti del 4% nel mese) e quindi possiamo aspettarci una stabilizzazione intorno ai 20 milioni di ettolitri. L’andamento dall’inizio dell’anno e’ chiaramente piu’ positivo, dato che incorpora il forte recupero dei primi mesi dell’anno: le esportazioni crescono dell’8% a 2.1 miliardi di euro, con i volumi a +6% a 11.6 milioni di ettolitri. Se volessimo fare una stima di dove atterreremo a fine anno, probabilmente arriveremo a una via di mezzo tra il +4% annuo che vediamo oggi e il +8% del dato Gennaio-Luglio.

Se volete, il fatto nuovo e’ il recupero del segmento degli spumanti, che in Luglio ha mostrato una crescita del 17% a 43 milioni di euro, portando il saldo annuo a 404 milioni (stabile) e il dato da inizio anno a +11%. Mentre per il totale dell’export, che e’ guidato dai vini imbottigliati, si vedranno valori in “stabilizzazione”, la progressione degli spumanti potrebbe essere all’inizio, nel senso che il comparto godra’ ancora, almeno fino alla fine del 2010, di una base di confronto estremamente favorevole. Se cosi’ fosse, gli spumanti potrebbero forse chiudere il 2010 con un saldo simile a quello generale, del +5/6%. Di sicuro, l’andamento meno favorevole rispetto al vino imbottigliato sembra un problema del passato: gli spumanti erano arrivati al picco del mercato a rappresentare quasi il 13% delle esportazioni, e hanno toccato il fondo nella crisi a poco meno dell’11%. Da qualche mese a questa parte la curva ha preso una piega diversa.

Dove invece la piega sembra andare giu’ e’ nei vini sfusi, che dal livello storico del 9% circa del totale sono oggi scesi sotto l’8.5% e continuano a perdere peso nel totale dell’export. In realta’, questa perdita di peso e’ guidata soprattutto dai prezzi di vendita, che sono stati in calo costante negli ultimi mesi (anche se i dati mensili sequenziali ora mostrano una inversione di tendenza). Restano una parte importante del nostro export, circa 6.5m di ettolitri annui. La “exit-strategy” da questa categoria a forte rischio concorrenza dei paesi a basso costo sara’ un problema che il mondo del vino italiano dovra’ affrontare, anche se forse il problema piu’ urgente e’ relativo al vino che non siamo riusciti ad esportare.