Fonte: OEMV
Analizziamo oggi I dati sull’import di vino in Germania nei primi 6 mesi del 2010, come forniti da OEMV secondo le serie export. Vi dico subito che c’e’ qualche incongruenza con i dati pubblicati in Italia da ISTAT, anche se non si tratta di questioni particolarmente critiche. La Germania e’ un grande mercato come sapete: nei 12 mesi terminati a giugno 2010 ha importato vino per 2 miliardi di euro, corrispondenti a 14m di ettolitri. Come potete apprezzare dai dati, i tedeschi bevono la stessa quantita’ di vino estero dei 12 mesi a giugno del 2009 o del 2008, ma spendono di meno, circa l’8% in meno del 2009. Diciamo che sono tornati a spendere quello che spendevano nel 2008, annullando i guadagni del 2009.
In questo scenario il vino italiano ha guadagnato posizioni. Lo fa ormai da diversi anni. Negli ultimi 12 mesi l’Italia ha spedito 6.2 milioni di ettolitri (incluso mosti) in Germania, il 4% in piu’ del 2009. Si tratta del massimo storico per il nostro paese. Come per il resto del mercato siamo stati vittima del calo del prezzo medio, per noi un filo piu’ accentuato che per il resto del mercato, del 9% circa. Di conseguenza, secondo OEMV le nostre esportazioni sono calate del 5% circa. Questo calo, a guardare il dettaglio e’ soprattutto legato ai vini sfusi e al mosto, dato che la stessa fonte mette i vini imbottigliati a un valore all’incirca stabile e gli spumanti a un recupero del 5-6%.

Cosa hanno fatto i nostri principali concorrenti? Beh, in linea generale l’Italia ne sta uscendo bene. La quota di mercato come accennavo e’ ulteriormente cresciuta toccando quello che immagino debba essere un massimo storico del 37% a valore (era il 34% 4 anni fa, nel 2006) e addirittura del 43.5% a volume (40% nel 2006).
Tra i nostri concorrenti sicuramente gli europei vanno peggio: quindi i francesi, che perdono il 15% a valore, cosi’ come gli spagnoli (anche loro -15%). Se finisse qui potremmo dichiararci vincitori. I tedeschi invece stanno allargando la loro visuale nel campo del vino. I prodotti sudafricani (+1%), cileni (+3%), americani (stabili) e quelli del resto del mondo (+5%) continuano a marciare piu’ spediti. Si tratta pero’ di un evento molto recente: fino al 2009, la loro quota di mercato era scesa. I vini provenienti dagli altri mercati (escludendo quindi Italia Francia e Spagna) sono calati gradualmente fino al minimo del 19% del mercato, per riprendersi il 21% nel primo semestre del 2010.
Sono una minaccia. Di certo stanno gia’ rubando quota di mercato nei vini sfusi. L’Italia nel sta cominciando a perdere posizioni, cosi’ come accade (in modo a dire il vero anche piu’ accentuato) a Francia e Spagna. In generale, nella misura in cui l’Italia riuscira’ a “migrare” verso la qualita’ e il prodotto imbottigliato, e’ difficile: restiamo sempre un esportatore da 700 milioni circa di export, e siamo circa 10 volte piu’ grande del n.4 del mercato, i Sudafricani.