Costi e margini dell’industria del vino – dati a settembre 2010

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Fonte: ISMEA
Il post sull’andamento dei margini della filiera vinicola e’ sempre uno dei piu’ seguiti sul blog. Quello relativo al terzo trimestre e’ piu’ interessante dei precedenti perche’ segna un significativo cambio di marcia: dopo una serie di trimestri caratterizzati da un incremento dei margini della fase produttiva rispetto a quella agricola, nel terzo trimestre 2010 e’ successo esattamente il contrario ed e’ capitato con una intensita’ tale da andare oltre alla normale debolezza stagionale dei margini di un terzo trimestre italiano (dove tutti stanno sulla spiaggia). E’ per questo che i grafici di questa volta non cominciano dalla “fiducia” rilevata con il sondaggio ISMEA ma bensi’ dai margini. Come potete vedere, secondo ISMEA, l’indice dei margini della filiera e’ sceso nel terzo trimestre a 110 (dato indice, 2000=100), con un crollo dal livello di 140-145 a cui era rimasto per quasi due anni, salvo una eccezione proprio nel terzo trimestre dell’anno scorso. Nonostante questo, che e’ a mio avviso un dato molto negativo, il clima di fiducia continua a migliorare, con un valore positivo crescente. Da cosa deriva il calo dei margini. Ci sono 3 effetti combinati.



(1) il calo dei prezzi di vendita del vino, che segna un continuo deterioramento dalla fine del 2009. Come vedete dal grafico, il prezzo indice scende a 114, poco sopra il 112 dello scorso anno ma certamente molto meno del 118-120 dei precedenti trimestri.

(2) Il costante incremento del costo dei mezzi di produzione, che hanno toccato il minimo a fine 2009 a 131 e sono oggi tornati a 133. Si tratta dei costi che non si riferiscono alle materie prime (vino all’origine), quindi confezionamento, beni capitali, combustibili e via dicendo. Nel confronto anno su anno, si passa da 132 a 133.

(3) Ultimo ma non meno importante, il fatto che il prezzo dei vini all’origine hanno concluso la fase discendente e stanno, lentamente, riprendendosi. E’ un processo che per ora sta vivendo soprattutto il segmento dei vini da tavola (da 82 del secondo trimestre a 84 del terzo trimestre, ma era 80 nel terzo trimestre 2009, quindi con un incremento del 5% circa annuo), mentre per i vini di qualita’ si parla di stabilizzazione (con un indice di circa 89 contro 87-88 dei trimestri precedenti e del terzo trimestre 2009).


Dicevamo la fiducia: la fiducia continua a crescere, siamo a un valore indice di +14, contro un +6 del secondo trimestre, il primo positivo dalla fine del 2008 a questa parte. A guardare l’andamento dei margini non c’e’ tanto da sorridere, ma di sicuro il forte deterioramento del mercato che si e’ visto nella prima parte dell’anno e’ un pochino rientrato.

Infine, con il prossimo report apriremo una nuova serie storica, quella della produzione industriale nel settore vinicolo, cioe’ della produzione di vino da uve non di produzione propria. Secondo ISMEA, “Considerando la media dei primi otto mesi del 2010 si evidenzia una crescita del 4% dell’indice della produzione industriale relativo al settore vinicolo, a fronte di una crescita meno che proporzionale di quello calcolato per l’agroalimentare nel complesso (+2%). L’incremento dell’export ha, probabilmente, influito positivamente su tale performance dell’industria vinicola.” Vedremo se il dato si conferma nei prossimi trimestri dato che questo +4% citato da ISMEA sembra essere la media di un +11% nel primo trimestre, un +2% del secondo e di un -7% di luglio-agosto, che anche se sono mesi leggeri mostrano un dato poco piacevole.

Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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