Fonte: Mediobanca Research
Dopo il balzo del 2008, il debito delle maggiori aziende vinicole italiane e’ rimasto sotto controllo nel 2009. I dati vanno letti considerando che il campione si e’ leggermente modificato nel 2009 rispetto agli anni precedenti. Il dato cumulato delle 17 cantine comunque vede un debito di circa 1060 milioni di euro contro un livello di 1090 milioni del 2008. Nel 2008, il campione omogeneo aveva visto un incremento da 918 milioni a 1019 milioni (dato 2008 senza considerare Cevico e Lavis che poi sono state incluse nel 2009). Migliora anche il rapporto tra debito e patrimonio netto. Il campione passa da un rapporto debito patrimonio di 1.23 a 1.02, dato che la somma dei patrimoni netti (incluse le minoranze) sono salite da 1.1 a 1.3 miliardi di euro. Quello che non migliora sono i rapporti tra il debito e la capacita’ di generare cassa, come rapporto tra debito e vendite (il dato piu’ coerente visto il peso preponderante delle cooperative, che di utili non ne generano). Nonostante la minore generazione di utili, il contenimento del capitale circolante (che nel settore vino e’ molt o elevato) sembra essere stato piuttosto utile (gli “altri attivi” sono calati di circa 40 milioni).
Andiamo nei dati. Il debito piu’ elevato e’ quello di Mezzacorona, che ha raggiunto i 158 milioni di euro, in leggero calo rispetto ai 161 dell’anno precedente. Segue il GIV a 140 milioni di euro e Antinori a 114 milioni. In entrambi i casi l’esposizione e’ in calo significativo rispetto all’anno precedente, soprattutto per Antinori. Tra le grandi cantine soltanto LaVis ha avuto un incremento da 70 a 93 milioni: anche Caviro e Giordano hanno migliorato il loro rapporto in modo significativo.

Un discorso un po’ diverso esce quando si comincia a rapportare il debito con le vendite. In questo caso l’azienda piu’ indebitata e’ come l’anno scorso Ruffino, la controllata di Constellation Brands, che mostra un rapporto (tra debiti e vendite) di 1.55 contro 1.42 dell’anno scorso, quindi in peggioramento. Migliora invece Mezzacorona, da 1.16 a 1.08, e Antinori da 1.08 a 0.91. Peggioramento molto forte di LaVis che passa da 0.70 a 0.94.

Un rapporto piu’ “cattivo” e’ quello tra debito e valore aggiunto, che pero’ va preso con le molle, dato che le cooperative hanno numeri non sempre consistenti e nel 2009 c’e’ chi ha avuto valori aggiunti prossimi allo zero e quindi con rapporti non significativi. E’ il caso di Gancia, che ha un rapporto di 17 e resta tra le aziende piu’ indebitate nell’Italia del vino. Se escludiamo Gancia, emerge il nome di LaVis, ancora prima di quello di Mezzacorona tra le aziende con il rapporto di indebitamento meno sostenibile. Le vicissitudini del mondo cooperativo trentino non sono altro che il risultato di questo squilibrio finanziario. Le aziende che non generano reddito e che non hanno attivita’ significative alle spalle non dovrebbero indebitarsi; le garanzie degli azionisti non possono piu’ bastare. Ci devono mettere i soldi che non hanno messo in tutti questi anni.