Advini – risultati primo semestre 2010

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Con un po’ di fatica sono riuscito a trovare il bilancio semestrale di Advini, che e’ poi la vecchia Jean Jean fusa con il gruppo Laroche. Il nuovo gruppo ha cominciato a lavorare insieme a inizio gennaio e i primi numeri del semestre sembrano promettenti. Le vendite del 2010 forse non raggiungeranno proprio i 200 milioni inizialmente promessi, ma questo sara’ probabilmente dovuto al forte processo di riduzione delle scorte di Laroche nella distribuzione che sta un pochino limitando le vendite. Il debito e’ salito a 86 milioni in seguito all’acquisizione (e parzialmente compensato da un aumento di capitale), ma i profitti cominciano a muoversi nella giusta direzione.



Le vendite del semestre sono state 90 milioni, in crescita del 13%, Se togliessimo Laroche che ha fatturato 11.5 milioni scenderemmo a 80 milioni, cioe’ un numero molto simile al primo semestre 2009. In altre parole, senza Laroche non ci sarebbe stata quasi crescita. Advini dichiara che le in Francia (58% del totale) siano cresciute del 2%, mentre all’estero il balzo e’ del 34% grazie a Laroche (+2% a perimetro costante). In ragione d’anno a fine semestre il grafico vi mostra un fatturato annuale intorno a 180 milioni. Nel grafico a fine post vedrete la proiezione dei trimestri. Se la progressione del terzo trimestre si ripete nel quarto, le vendite di Advini dovrebbero arrivare a 195 milioni circa, molto vicino all’obiettivo di 200 milioni pro-forma e nonostante la “pulizia” fatta su Laroche.

I margini stanno invece migliorando in modo piu’ evidente. Il taglio dei costi e’ atteso a 2 milioni di euro. Il margine lordo cresce da 26 a 34 milioni di euro, il MOL aggiustato da 4.3 a 5.4 milioni e l’utile operativo da 2 a 3 milioni di euro nel primo semestre 2010 contro il primo semestre 2009. Se guardiamo i numeri in ragione d’anno, il MOL passa da 9 a 10 milioni e l’utile operativo da 4.1 a 5.2 milioni, con un margine del 2.9% rispetto al 2.4%. E gran parte dei benefici della fusione devono ancora arrivare.


La struttura finanziaria si e’ ovviamente appesantita con un debito di 86 milioni, che si confronta con un MOL di 10 milioni, che implica un rapporto di circa 8.6 volte. E’ molto, senza dubbio ma il capitale investito include 38 milioni di euro di valore di carico di terreni, 20 milioni di immobili e 15 milioni di macchinari. Resta quindi un indebitamento coperto per una buona parte da attivita’ materiali come terreni e immobili che facilmente possono essere dati a garanzia del debito.

Infine, un occhio all’evoluzione del terzo trimestre: le vendite sono cresciute di 7 milioni di euro da 45 a 52 milioni. L’anno scorso nel quarto trimestre furono di nuovo 45 milioni. Se il progresso si ripete l’obiettivo di 200 milioni non e’ cosi’ lontano.

Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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