Eccoci all’appuntamento con le esportazioni a novembre, che ancora una volta sono cresciute di oltre il 10% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. I numeri sono eccellenti sotto tutti i punti di vista: Novembre e’ cresciuto del 16%, le esportazioni dall’inizio dell’anno sono in crescita del 10% e se allarghiamo sui 12 mesi siamo a +9.5%. Incomincia a migliorare anche il quadro del prezzo medio dell’export, anche se le nostre esportazioni di vino sfuso (circa 7 milioni di ettolitri annui) sono oggi vendute a un prezzo di 0.45 euro al litro, un livello troppo basso per immaginare che i produttori italiani possano guadagnare bene. I grandi numeri sono presto detti: dall’inizio dell’anno le esportazioni sono state 3.47 miliardi di euro (contro importazioni per 254 milioni), a livello annuo si viaggia sui 3.75-3.8 miliardi di euro. A questo ritmo si viaggia con circa 50 milioni in piu’ al mese rispetto all’anno precedente, il che significa che entro meta’ del prossimo anno (anche assumendo un assestamento) si potrebbe raggiungere il traguardo dei 4 miliardi.
Se i volumi restano forti, 2.2 milioni di ettolitri nel mese, 19.3 da inizio anno e 21 milioni sui 12 mesi, il prezzo mix comincia a migliorare. Lo spinge al rialzo il miglioramento dei vini imbottigliati, anche se nell’ultimo mese o due anche i vini sfusi e i vini spumanti hanno cominciato ad accoppiare ottimi volumi con prezzi che si stabilizzano. I volumi dei vini imbottigliati sembrano rallentare la crescita (ma in cambio di prezzi al litro migliori), mentre la dinamica dei vini sfusi e degli spumanti resta molto vivace (+20% e +17% nel mese, +12% e +20% da inizio anno).

Andando un po’ a fondo nei vini imbottigliati, i tassi di crescita dell’export stanno accelerando praticamente in tutti i maggiori mercati salvo uno: il Regno Unito. Lo vedete in due grafici: il primo che vi mostra l’andamento dell’anno mobile, dove potete apprezzare che gli USA si sono portati decisamente sopra la soglia dei 700 milioni annui, la Germania che ha raggiunto 630 milioni, il Canada che sta crescendo di oltre il 20%, come peraltro la Svizzera e la Danimarca. Unico mercato in calo e’ l’Inghilterra, dove il vino in bottiglia italiano e’ in calo del 6% annuo. Anzi, anche visualmente potete vedere che dopo un momento in cui le cose sembravano andare meglio e l’export stabilizzarsi poco sotto i 400 milioni, negli ultimi due mesi le esportazioni sono andate di nuovo male.

Il problema del Regno Unito nel mercato del vino imbottigliato non si ripete nel vino sfuso, dove il l’export e’ in crescita del 6% annuo a 20 milioni. In compenso in questo segmento la Germania, primo mercato, e’ in calo del 10% (a 114 milioni di euro). Vanno male anche la Francia e la Svizzera (-20% e -34%), mentre il prodotto sfuso italiano sembra aver trovato nuovi sbocchi in Russia (+40%), USA (+37%) e Austria (+110%).

Agli spumanti dedicheremo una puntata speciale, ma giusto per dare uno spunto, scriverei una parola: Russia, in crescita esponenziale, +87%, ormai il quarto mercato per il prodotto italiano.