ISMEA/Nielsen ha pubblicato il rapporto sugli acquisti di vino al dettaglio in Italia, quello che chiamano “indice degli acquisti”. I numeri del primo trimestre 2011 sono molto brutti, anche se andrebbe quantificato l’impatto dello spostamento della Pasqua dalla fine di marzo (quindi nel 2010 nel primo trimestre) alla fine di aprile (quindi presumibilmente nel secondo trimestre). Che cosa c’e’ di negativo: (1) il calo delle vendite e’ stato del 6%, in accelerazione rispetto sia al calo dell’anno scorso che a quello del primo trimestre 2010. In altre parole, il mercato non soltanto non si stabilizza ma sembra scendere a una velocita’ maggiore. (2) Ci sono due tendenze contrarie e poco simpatiche: i vini DOC/DOCG stanno perdendo pesantemente sul prezzo mix (mix?) e recuperano in volume mentre i vini da tavola/IGT, viceversa, tengono i prezzi e perdono in quantita’. E’ come se le due categorie stessero avvicinandosi, con il piccolo problema che non e’ quella povera che si avvicina a quella ricca ma il contrario. (3) ISMEA Nielsen si e’ arresa e ha smesso di pubblicare i dati sugli spumanti. Peraltro, se il totale degli acquisti al dettaglio fa -5.9% e quelli del vino fermo fanno -6.3%… l’andamento delle vendite di spumanti lascia poco spazio all’immaginazione: un po’ meno peggio ma presumibilmente non con un segno positivo. Tornando al discorso della Pasqua, sara’ soltanto con i dati del primo semestre a fine luglio che potremo veramente comprendere se le vendite italiane di vino nel 2010 saranno una fotocopia del pessimo 2010 oppure no…
Andiamo ai numeri in dettaglio. Nel Q1-11 le vendite di vino fanno -5.9%, di cui -2.8% a quantita’ e di conseguenza -3.2% a prezzo mix. Se facessimo 100 le vendite di vino del primo trimestre 2007 (e cosi’ vi spiego il primo grafico qui sopra), oggi le vendite sarebbero scese a 94.4, fatte di un calo cumulato del 4.5% dei volumi e dell’1.1% del prezzo mix. Se restringiamo questo esercizio al solo vino fermo, escludendo quindi gli spumanti, vedremmo dei numeri ancora piu’ negativi. Fatte 100 le vendite 2007 di vino fermo nel Q1, saremmo a 88.8, di cui 90.7 per i vini DOC/DOCG e 84.5 per i vini da tavola e IGT.
I dati sono dunque molto negativi e quello che sembra veramente brutto e’ la perdita nel prezzo mix dei vini di qualita’. Nel Q1-11, i vini DOC/DOCG sono calati del 6.7% secondo ISMEA, quindi piu’ del mercato del vino fermo che fa -6.3% e del mercato totale a -5.9%. Questo calo e’ fatto di un +2.5% per le quantita’ e di un -9% sul prezzo mix. Non abbiamo un valore assoluto da parametrare ma fatto 100 il prezzo 2007 oggi siamo a circa 93. Se guardiamo poi a quanto pubblica ISMEA in una seconda tabella che si intitola “indice ISMEA dei prezzi al consumo”, ci accorgiamo che il calo stimato dei prezzi DOC/DOCG e’ del 10.5%. Quindi superiore a quello che stimiano noi come differenza (geometrica) tra valore e quantita’, il che lascerebbe intendere un forte calo dei prezzi rispetto a un peggioramento del mix (sempre che l’istituto faccia una differenza).
Sempre in calo ma meno cattivi i dati dei vini da tavola e IGT, cosa che forse si coniuga con un mercato del vino in calo strutturale. Le vendite nel Q1-11 calano del 4.4%, di cui un -3.9% di volume e un -0.5% di prezzo-mix. Il mercato sembra essere molto meno volatile di quello DOC/DOCG, anche se in questo caso di segni positivi non se ne sono mai visti da quando stiliamo queste statistiche.
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