I risultati 2010 dei produttori di Champagne

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Da ormai qualche anno stiamo seguendo i risultati delle aziende della Champagne. Ci sono diverse aziende quotate e sono una specie di “faro” del mondo degli spumanti mondiali. Vi presento oggi qualche dato storico aggiornato fino al 2010 relativo all’andamento delle vendite e dell’utile operativo, dove esce una chiara indicazione (gia’ diverse volte commentata nei singoli bilanci): dopo la crisi del 2009 c’e’ stato un forte recupero delle vendite ma non dei margini di profitto. Le vendite cumulate delle 4 principali aziende quotate del settore (LVMH, Lanson BCC, Vranken Pommery e Laurent Perrier) sono salite del 21% e sono tornate al livello del 2008 (quando gia’ la crisi era iniziata). L’utile operativo cumulato e’ cresciuto del 24%, quindi con un leggerissimo miglioramento del margine, ma resta pesantemente sotto i livelli degli anni precedenti.



Se guardiamo all’evoluzione su piu’ anni, Vranken Pommery ha riconquistato il secondo posto dopo LVMH in termini di fatturato grazie alle acquisizioni (Domaine Listel), che nel 2006 avevano invece spinto Lanson BCC. Il quadro oggi vede LVMH guidare le vendite con 1664 milioni (dato che include anche una divisione vino con qualche marchio eccellente, ma che rappresenta una parte relativamente marginale del totale). LVMH resta circa l’8% sotto il suo record storico di vendite. Vranke Pommery e’ presumibilmente quella che ha attraversato la crisi nel modo migliore. L’acquisizione del 2010 la spinge a 364 milioni di fatturato, il massimo storico.

L’andamento dei margini pero’ nasconde altre verita’. Se e’ vero che Vranken Pommery ha raggiunto la leadership tra le piccole aziende, il suo utile operativo resta inferiore a quello di Lanson BCC. I 38 milioni di euro di EBIT di Vranken Pommery sono ancora distanti dai 43 di Lanson. Chi sicuramente ha subito in modo piu’ significativo il periodo difficile del 2009 e’ Laurent Perrier, l’unica che si e’ focalizzata in modo pesante sul mantenimento del prezzo-mix. I risultati sono stati devastanti. Laurent Perrier ha un fatturato del 20% inferiore al suo massimo e guadagna la meta’ di quanto fece qualche anno fa.

Quindi, chi se la cava meglio i grandi o i piccoli? Beh, questi dati vanno letti anche considerando quali prodotti vengono venduti. Chi sta piu’ orientato sull’alto di gamma ha subito di piu’. Chi e’ piu’ grande ha subito di piu’ ma ha recuperato altrettanto in fretta. In termini di margine operativo, LVMH mantiene un vantaggio di diversi punti percentuali (27% contro 13% delle altre). Inoltre, come vedete dal grafico c’e’ stato un piccolo recupero nel margine di LVMH mentre cio’ non e’ capitato per gli altri. Di certo, la crisi ha colpito LVMH in modo molto piu’ pesante.





Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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