Nell’esercizio chiuso a agosto 2011 (d’ora in poi “2011”), Nosio ha realizzato un fatturato stabile, appena al di sotto dei 100 milioni, ma ha subito un ulteriore leggero deterioramento dei margini, essenzialmente legato alla dinamica dei costi operativi. Il problema di Nosio sembra essere il mercato italiano: dal 2008 a questa parte le vendite domestiche sono scese da 50 milioni a 37 milioni, sempre compensate dal miglioramento del fatturato estero. L’azienda ha intanto completato un significativo ciclo di investimenti (25 milioni nel 2009-10) ed e’ quindi riuscita a tornare a pagare un dividendo (2 milioni di euro, circa i due terzi dell’utile dell’anno precedente) pur mantenendo un indebitamento finanziario stabile e nonostante un significativo incremento del capitale circolante (maggiori scorte e minori debiti verso la controllante Mezzacorona).
• Le vendite di 99.6 milioni sono pressoche’ stabili, con un calo del 13% in Italia e un incremento dell’11%. Ormai Nosio realizza il 63% delle vendite all’estero, quasi l’inverso di 5-6 anni fa. Le vendite per prodotto mostrano un calo del 5% delle vendite di spumanti, mentre la parte piu’ importante, i vini imbottigliati, le vendite salgono del 2%.
• I margini sono in ulteriore discesa. Il MOL scende del 5% in valore assoluto e il margine passa dal 10% al 9.4%. Cio’ e’ legato all’incremento dei costi per servizi esterni (dal 12.5% al 13.6% delle vendite), presumibilmente dovuta ai maggiori costi di distribuire il prodotto all’estero.
• L’utile netto scende da 3.2 a 2.3 milioni di euro, anche a causa di un forte incremento delle imposte (incidenza fiscale dal 17% al 40%) e nonostante un beneficio da cambi di 0.6 milioni.
• Dal punto di vista finanziario, il debito e’ stabile a 64 milioni. Nosio ha investito “solo” 4 milioni nel 2011 (contro i 10-15 milioni annui del 2009-10), ha pagato 2 milioni di dividendi, ha ridotto l’esposizione “commerciale” verso Mezzacorona di un paio di milioni e ha aumentato di 3 milioni il magazzino. Il rapporto tra debito e’ capitale e’ stabile, mentre quello tra debito e MOL sale da 6.4 volte a 6.8 volte.
• Con un capitale investito stabile intorno a 140 milioni e gli utili in leggero calo, il ritorno sul capitale e’ in discesa, avendo ormai toccato il livello del 3%, rispetto al picco del 5.4% del 2007. In altre parole, con quel ritorno e con questo capitale, Nosio “potrebbe” realizzare un utile operativo vicino a 8 milioni, cioe’ il 70% piu’ di oggi… se le vendite in Italia non fossero crollate forse potrebbe anche essere stato cosi’…