LVMH divisione Champagne – risultati 2011

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Nel 2011 la divisione Wine & Spirits di LVMH e’ ritornata sui livelli di utili pre-crisi. Ci sono pero’ un paio di precisazioni da fare: tra il 2007 e il 2011 il peso dei vini e dello Champagne e’ sceso dal 55% al 50% delle vendite, mentre Spirits e Cognac sono saliti dal 45% al 50%. Di piu’, i margini di profitto della divisione vino e Champagne non sono nemmeno lontanamente vicini a quelli pre-crisi ( dal 36% al 30% mentre le vendite sono tornate quelle di prima), mentre la parte di Cognac e super alcolici ha mostrato un significativo miglioramento della profittabilita’. Nella seconda parte dell’anno, la crescita dei volumi e delle vendite si e’ ulteriormente ridotta (+2%) segno della fine del recupero dalla crisi. Vediamo i numeri in dettaglio:
• le vendite 2011 sono state 3.5 miliardi di euro, di cui 1.78 miliardi nella sezione vini e Champagne. La crescita del segmento vini/Champagne e’ stata del 7%, contro il 9% dell’altra porzione. Nel secondo semestre la crescita e’ rallentata al +5% per la parte vino e all’8.7% per la parte Cognac/spirits. La crescita organica e’ stata del 10%.
• I volumi di Champagne sono stati stabili a 55.5 milioni di bottiglie, mentre i volumi di vino sono cresciuti del 5% a 42 milioni di bottiglie. Di nuovo, nel secondo semestre i volumi si sono molto indeboliti, con lo Champagne a -1% e il vino a -2%. Quindi, nel secondo semestre la crescita dei volumi del 2% e’ stata tutta appannaggio del Cognac (+5%) e degli spirits (+13%).
• Dal punto di vista geografico, i mercati storici si indeboliscono per lasciare spazio ai mercati asiatici. Quindi, le vendite in Francia e USA scendono di circa il 5%, quelle in Europa sono sostanzialmente stabiili, a favore delle vendite in Asia (circa +20%) e nel resto del mondo (+35%). Queste due aree sono ormai quasi il 50% del totale.
• I margini sono molto migliorati ma come dicevamo restano sotto il livello storico. Nel segmento vino l’utile operativo e’ stato di 531 milioni, cioe’ il 30% delle vendite, rispetto al 27.2% dello scorso anno e il 26% del 2009. Il massimo margine raggiunto fu il 36% 2007 e 2008. Quindi, sui vini e Champagne l’utile operativo resta circa il 18% sotto il picco di 650 milioni toccato nel 2007. Invece, il Cognac e gli spirits sono a 570 milioni di euro, il massimo storico per la divisione.
• Gli investimenti sono ripresi (159 milioni rispetto a 90-100 milioni del 2009-10), mentre il magazzino dei prodotti in fase di invecchiamento cresce da 3.2 a 3.4 miliardi. Cio’ determina una crescita del capitale investito da 8.1 a 8.5 miliardi di euro. Il ritorno sul capitale di LVMH e’ oggi al 13%, un buon livello, seppur inferiore al 15% raggiunto pre-crisi.
• Le attese per il 2012 sono per un prudente ottimismo, con volumi in leggera crescita. Vedremo…

Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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