- Le vendite calano del 7% a 858 milioni nel primo semestre 2011-12. Di questo calo, circa il 5% e’ dovuto ai cambi. Quindi le vendite a pari cambi sarebbero scese del 2.6%. A sua volta, questo 2.6% e’ fatto di una riduzione del 6% delle casse vendute (da 18 a 16.9 milioni) e di un incremento del 3.7% del prezzo medio per cassa (da 49 a 51 dollari australiani).
- L’utile operativo e’ rimasto stabile a 92 milioni di dollari, che sarebbero 103 milioni prima dei costi centrali. Il margine e’ quindi in crescita dal 10% al 10.7% circa. Qui pero’ i cambi hanno avuto un impatto piu’ significativo, dato che TWE stima un impatto negativo di 13 milioni di dollari: a cambi stabili l’utile sarebbe cresciuto del 17% e il margine di quasi 3 punti percentuali.
- In Australia gli utili stanno cominciando a riprendersi, grazie al controllo dei costi e nonostante vendite stabili. TWE vende 4.5 milioni di casse con un margine del 16% circa, in rialzo.
- In America i margini continuano ad essere sotto pressione, essendo scesi dal 12% al 10%, ma perlomeno i volumi stanno cominciando a stabilizzarsi poco sopra gli 8 milioni di casse semestrali. Gli USA restano la principale fonte di problemi per TWE dal punto di vista dei margini.
- In Europa TWE ha realizzato 3 milioni di utile operativo con 3.7 milioni di casse. Poco. Il business continua a essere sbilanciato con i mercati del nord Europa che vanno bene e il mercato inglese che continua a essere sotto pressione per via del cambio ma anche del trend pessimo dei consumi.
- Infine, le note positive. In Asia queste 0.5 milioni di casse “rendono” a TWE addirittura 12 milioni di utile operativo (confrontate con Europa per capire l’abisso), cioe’ un margine del 29% sulle vendite. I volumi crescono del 22%, guidati dal +36% della Cina.
- Passando alla parte finanziaria, TWE non ha praticamente debiti (50 milioni di dollari dai 70 di fine giugno).
- Infine, che cosa vedono per il futuro: l’azione di rilancio e riposizionamento sulla parte alta della gamma continua, con una serie di lanci di nuovi prodotti e di annate vecchie. Il taglio costi dovrebbe portare nel 2013 circa 30 milioni di dollari di beneficio: se ci riescono cio’ potrebbe far crescere l’utile operativo di circa il 20%. Detto questo, in molti mercati il trend dei consumi resta difficile e il dollaro australiano continuera’ ad impattare negativamente anche nel semestre in corso.
Scusa l’ignoranza. L’ho scoperto da poco. Complimenti.