Non è più di qualche settimana fa che si discuteva del settore del vino in Cina e di quanto l’Italia, pur crescendo, continuasse a essere in ritardo rispetto ai suoi concorrenti. Ecco che ISMEA ha pubblicato i dati di import di vino in Cina del 2011, che ho tradotto in dollari per renderli omogenei con le serie degli anni precedenti che abbiamo pubblicato (i dati si ricongiungono con matematica precisione). Non soltanto la Francia domina, ma domina sempre di più, aumentando la sua quota di mercato oltre il 50%, mentre l’Italia resta a circa il 6% del vino estero importato in Cina. Ma andiamo ai numeri, che ci mostrano una crescita vorticosa.
- Le importazioni di vino in Cina hanno raggiunto 1.44 miliardi di dollari per 3.6 milioni di ettolitri. Il mercato cresce a valore del 28%, mentre il progresso in dollari americani è dell’80%. Misurarlo su un orizzonte di lungo termine è un esercizio sterile: l’import di vino in Cina era soltanto 5-6 anni fa quasi inesistente.
- Originariamente dominato dai cileni, il mercato è ora dominato dalla Francia, che ha accresciuto la sua quota di mercato da circa il 30% del 2005-06 gradualmente fino a superare il 50% nel 2011 (52% per la precisione). La Francia esporta in Cina circa 750 milioni di dollari di vino, più che raddoppiando rispetto al 2010. Messo a confronto con i quasi 10 miliardi di dollari di export francese, la penetrazione è dell’8% circa.
- L’Italia è evidentemente in una situazione molto diversa. La Cina rappresenta 100 milioni di dollari di export, cioè l’1.5% dell’export totale di 6 miliardi di dollari. Naturalmente si cresce forte, del 92%, un po’ più del mercato. A dire il vero però, lo scorso anno eravamo al quarto posto e quest’anno siamo passati al quinto, dato che la Spagna ha inondato la Cina con volumi altissimi.
- L’Australia resta saldamente al secondo posto, anche se la crescita è inferiore al 50% e quindi sta perdendo quota di mercato. Dopo l’Austria ci sono Cile, Spagna e Italia, tutte e tre intorno ai 100 milioni di dollari di esportazione. Proprio i cileni erano leader in Cina e hanno gradualmente perso posizioni. Anche nel 2011 la loro crescita è stata del 35% e quindi largamente inferiore all’80% registrato nel mercato.
- Dietro l’Italia ci sono gli USA con 58 milioni di dollari. Per gli USA la Cina è circa il 4% dell’export, quindi una via di mezzo tra l’Italia e la Francia.
- Infine, diamo un occhio ai volumi e al prezzo medio. La Francia ha il 35% dei volumi contro il 52% del valore esportato. Dietro la Francia viene la Spagna, con il 20% dei volumi, circa 0.7 milioni di ettolitri. Poi vengono Australia e Cile con il 12% ciascuno e l’Italia con il 9%.
- Da ciò ne derivano i prezzi medi che trovate nell’ultima tabella. La Francia esporta a 587 dollari all’ettolitro contro una media di circa 400 per il mercato, mentre l’Italia sta a 300 dollari, quindi il 25% sotto la media del mercato, preceduta anche dagli australiani a 486 dollari.
Complimenti per il report molto interessante.
Una domanda: nei prezzi medi per ettolitro, non sono inclusi i costi doganali/tariffe import? A vedere i prezzi parrebbe di no, se per cortesia può confermarmi, grazie