Umbria – produzione vino – dati Federdoc 2010 e ISTAT 2011

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Chiariamo subito che per l’Umbria nè ISTAT nè Federdoc riescono a produrre un dato significativo per la produzione di vino. Nel caso di ISTAT, i totali per colore non tornano con i totali per tipologia, mentre nel caso di Federdoc, per oltre la metà delle denominazioni il dato è mancante.

 

  • La produzione di vino è stata in calo del 2% nel 2011 a 860mila ettolitri, con un andamento più negativo per la provincia di Terni (-10%) e un incremento del 4% a Perugia. I dati sono entrambi migliore del trend italiano che ha mostrato per il 2011 un calo del 13 della produzione di vino
  • La produzione di vini DOC è stata di 290mila ettolitri secondo ISTAT, un livello non confrontabile con il 2010 (dati errati), apparentemente allineata alla produzione degli anni scorsi. Anche IGT e vini da tavola non mostrano un livello produttivo dissimile da quello pre-2010, talchè secondo questi dati si potrebbe dire che la suddivisione DOC/IGT/VdTavola sia stabile nel rapporto 34/41/25 da qualche anno a questa parte (sempre che non se lo sia inventato l’ISTAT).
  • Anche per la produzione a colore di bianchi/rossi non si notano particolari tendenze. L’Umbria è una regione molto bilanciata da questo punto di vista, così come tutto il centro Italia.
  • I dati del censimento sulla superficie vitata sono totalmente sballati rispetto a quelli dati nelle normali rilevazioni (circa 12mila contro 18mila normalmente citati nei rapporti ISTAT). Nel corso del decennio 2000-2010, l’Umbria ha perso circa 2200 ettari di vigneto, parti al 15% del totale. Nel medesimo periodo in Italia ha subito un calo del 12%.
  • Dal punto di vista della produzione in valore, i dati ISTAT rilevano un calo del 4% nel 2011 contro un calo del 2% dei volumi, da 45 a 43 milioni di euro. Ciò si riferisce al settore vitivinicolo in generale. Se scendiamo nel particolare della produzione di vino, il dato è invece positivo, per il 2% circa. I dati sono piuttosto allineati a quelli della media italiana sul lungo termine.
  • Finiamo con Federdoc, che come dicevamo si è persa per strada un bel po’ di denominazioni. Molte sono piccole e poco rilevanti, le due di Montefalco invece no. Quindi è sterile commentare dati generali tanto imperfetti. Gli unici dati commentabili sono quelli della DOC maggiore, Orvieto, che nella parte umbra produce circa 131mila ettolitri e che nel 2010 (attenti, 2010 e non 2011) è cresciuta del 6%, mentre nel medio termine è una delle DOC “stabili” italiane.

 

 

 

 

Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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