Delegat’s ha chiuso il 2012 con il primo calo di fatturato della sua storia, ma ha accelerato sul sentiero della riduzione dell’indebitamento ed è riuscito a mantenere l’utile operativo sostanzialmente stabile, riducendo le spese di marketing e quindi incrementando il margine percentuale. Come già successo nel 2011, l’azienda è stata sfavorita dall’andamento negativo del cambio, il dollaro neozelandese, che ha costretto a un incremento dei prezzi. Le previsioni sono di recuperare il terreno perso nel 2013, soprattutto in nuovi mercati. L’anno pero’ è cominciato con il vento contro, dato che la scarsa produzione di vino prevista in Nuova Zelanda sta costringendo il gruppo a comperare uve e vigneti…
- Le vendite sono scese del 6% a 215 milioni, essenzialmente a causa del corrispondente calo dei volumi. Le casse sono scese del 6% a 1.85 milioni di casse, con una dinamica molto diversa tra l’Europa, in calo del 24% a 622mila casse, l’Australia/Asia e il mercato locale, che sono stabili a 694mila casse e il forte incremento delle vendite in America, +18% a 534mila casse. Va detto che questo andamento dei volumi era stato già previsto lo scorso anno (mentre le vendite in valore erano attese un po’ meglio…), quando l’azienda si era trovata costretta a aumentare i prezzi nelle valute locali di destinazione per mantenere il suo prezzo di vendita in dollari neozelandesi a un livello stabile (infatti resta intorno a 116 dollari per cassa).
- Come dicevamo, i margini sono migliorati, essenzialmente grazie al contenimento dei costi. Il MOL aggiustato è stabile in valore assoluto a 55 milioni di dollari, quindi con un margine del 25.5%, mentre l’utile operativo aggiustato sale dal 19% al 20% delle vendite. L’unica voce in calo è quella dell’utile netto, anche se va detto che tutto il calo è imputabile ai proventi straordinari del 2011. Se si aggiustasse il numero, l’utile crescerebbe da 23.9 a 25.6 milioni di dollari locali, +7%.
- Dove i numeri sono materialmente migliori è nello stato patrimoniale e nella generazione di cassa. Primo, gli investimenti continuano a calare, raggiungendo il minimo storico di 13 milioni, il 6% del fatturato. Secondo, il capitale circolante è finalmente sotto controllo e rientra in un livello più normale del 34% delle vendite (qualche anno fa si arrivò a un clamoroso 70%). Mettendo insieme questi due numeri e la generazione di cassa di 36-37 milioni, uguale allo scorso anno, si arriva a un forte calo del debito, da 121 milioni a 92 milioni.
- I parametri finanziari quindi tornano ben sotto controllo con un rapporto debito/MOL di 1.7 volte e di un rapporto tra debito e patrimonio del 50%. L’azienda sta anche mantenendo la remunerazione per gli azionisti: nel 2012 sono stati distribuiti 8 milioni in dividendi, quindi circa il 20% della cassa generata dall’attività prima degli investimenti.
- Le previsioni 2013 del gruppo sono di continuare a crescere con Oyster Bay nei mercati fuori da UK/Irlanda e di migliorare i margini in quest’ultima area. Le vendite a volume sono attese ritornare vicine ai 2 milioni di casse (+6%), con un obiettivo 2015 di portarle a 2.3 milioni. Quindi Delegat’s/Oyster Bay (a quando il cambio di nome???) punta a un fatturato di 234 milioni per il 2013 e di 260-265 milioni per il 2015. Per ora ci si ritrova con una vendemmia povera, -16%, e con l’obbligo di andare a cercare vigneti e uve altrove, per riuscire a produrre. Vedremo…