Concha y Toro – risultati 6 mesi e 9 mesi 2012

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Quello che ci eravamo detti nelle ultime righe del post sui risultati 2011 di Concha y Toro si è puntualmente verificato: i risultati dei primi 6 mesi 2012 (e quelli dei primi 9 mesi) continuano a mostrare un progresso del fatturato e un deterioramento dei margini, dovuto alla combinazione dei cambi (contro Euro, circa la metà delle esportazioni) e del raddoppio dei prezzi del vino sfuso. L’acquisizione Fetzer continua a spingere le vendite (rappresenta circa i due terzi della crescita del fatturato semestrale), mentre la pressione sui costi delle uve e lo sforzo commerciale determinano un’ulteriore pressione sulla profittabilità. Il debito cresce ulteriormente nel semestre, mentre pare mostrare un cambio di direziione dopo giugno. Il commento generale è che Concha y Toro sta assumendo un ruolo sempre crescente nel mondo del vino, con ingenti sforzi di marketing e investimenti. Premi e ranking stanno crescendo. I risultati finanziari per ora però soffrono, mostrando che i risultati si vedranno soltanto nel medio termine, quando cioè tutti questi investimenti cominceranno a produrre un ritorno. Vediamo i numeri in dettaglio.

 

  • Le vendite nel semestre raggiungono i 200 miliardi di peso, in crescita del 9% sul 2011. La crescita è rallentata poi sui 9 mesi al 6%, a fronte di un terzo trimestre a +1%. Calano le vendite locali e quelle dall’Argentina dell’1% e dell’11% rispettivamente, mentre crescono le esportazioni del 4% e raddoppiano le vendite di Fetzer, anche grazie al cambio di perimetro di consolidamento. Come anticipavo sopra, con vendite in aumento di 17 miliardi di peso, il contributo di Fetzer è +10 miliardi, quindi quasi i due terzi del totale.
  • I margini scendono ancora nel semestre (e anche se in misura meno marcata nei 9 mesi) a causa del combinarsi di diversi fattori. In primis, il raddoppio dei prezzi delle materie prime, da circa 200 peso a 400 peso al litro per il Cabernet Sauvignon, che spiega la metà del calo. Secondo, ci sono i cambi che hanno ridotto il margine degli altri 0.7 punti percentuali. Di qui l’andamento discendente del margine industriale, dal 34.3% al 32.8% del fatturato. In valore assoluto, il margine industriale cresce del 4% a fronte del 9% delle vendite. Sui 9 mesi le cose sono andate un po’ meglio, con una riduzione di 1 punto percentuale del margine.
  • I costi commerciali e generali continuano a crescere e determinano un calo non solo in percentuale ma anche in valore assoluto del MOL, dell’utile operativo e dell’utile netto semestrale e dei 9 mesi. Nel semestre il MOL scende dell’11%, trend confermato sui 9 mesi. L’utile operativo scende del 18% a 16 miliardi, mentre l’utile netto cala del 13% a 14 miliardi.
  • Dal punto di vista finanziario, l’azienda contina a mostrare un deterioramento, dovuto al fatto che la generazione di cassa continua a essere insufficiente rispetto agli investimenti, che anche nel 2012 sono previsti intorno a 60 miliardi di peso, cioè un numero non lontano dal MOL annuale. Quindi tasse, oneri finanziari e dividendi vanno tutti a sommarsi al debito dell’anno precedente. Fatto sta’ che nel semestre il debito sale a 3.5 volte il MOL annualizzato, a quasi 200 miliardi di peso. Nei 9 mesi dell’anno il trend del debito sembra essersi invertivo, vediamo se nei prossimi mesi questa tendenza viene confermata.

 

 

Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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