Cantina di Castelnuovo del Garda – risultati 2011/12

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La Cantina di Castelnuovo del Garda (CCG da ora in avanti) è riuscita a crescere in fatturato anche nel 2012, nonostante un sostanziale calo della produzione, che si è peraltro concentrata nel segmento dei vini di qualità. Da notare, le vendite in Italia non sono andate così male come per altri operatori del settore, mentre hanno sofferto le vendite nell’unione europea per via delle minori spedizioni di vino sfuso (compensate da quelle nel resto del mondo). L’aumento delle quotazioni dei vini si è riflettuto in un incremento della remunerazione delle uve apportate dai soci, che però sono state in volume molto inferiori a quelle dello scorso anno. La stessa cosa succederà nel 2013, dato che i conferimenti sono stati soltanto il 2% superiori a quelli del 2011. Dopo la fine dell’esercizio la cooperativa ha aperto un nuovo punto vendita a Verona, che si aggiunge a quello aziendale. Andiamo nel dettaglio dei risultati.

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  • Le vendite crescono del 4% a 14.2 milioni di euro, con un +4% per l’Italia (vino e altre vendite) a 11.4 milioni e un incremento del 2% delle vendite estere. Come dicevamo, all’estero si delineano due tendenze differenti: un aumento delle vendite extra UE, che raggiungono 0.6 milioni di euro, e un leggero calo di quelle all’interno dell’Unione Europea, che scendono a 2.2 milioni di euro, dove però le vendite di vino imbottigliato salgono (+22%) e quelle di vino sfuso calano.
  • Le vendite di vino imbottigliato crescono del 2.2% a 6.1 milioni di euro, mentre quelle di vino sfuso segnano un +2.7%. Il tutto nel quadro di volumi venduti in calo del 9% rispetto all’anno scorso.
  • Questo calo dei volumi si ripete ormai da un paio di anni ed è connesso alla riduzione dei volumi produttivi che si è vista nel 2012, quando la cooperativa ha prodotto soltanto 112mila ettolitri contro 143mila dell’anno precedente. Va detto, e il grafico allegato lo mostra, che il calo produttivo riguarda soprattutto i vini da tavola e i vini IGT rossi, mentre il cuore della produzione, cioè i vini DOC salgono dal 70% all’80% della produzione totale e rimangono sostanzialmente invariati in volume prodotto, con i vini IGT bianchi che continano a rappresentare poco più del 10% della produzione.
  • La struttura dei costi ha visto un calo dei costi del personale del 5% per la riduzione degli straordinari e l’accorpamento di alcune funzioni manageriali.
  • I soci hanno di che essere soddisfatti, almeno in termini di prezzi. Infatti, nel 2012 sono stati liquidati con un valore delle uve di 0.4 euro al chilo, contro 0.35 dello scorso anno (e l’acconto per la vendemmia 2012 è cresciuto del 10%). Il calo dei  volumi ha però determinato una riduzione dell’ammontare totale liquidato da 6.4 a 6.1 milioni di euro.
  • Dal punto di vista finanziario, la cooperativa mantiene un livello di indebitamento intorno a 5-5.5 milioni di euro, con investimenti piuttosto limitati, a 0.3-0.4 milioni di euro e un flusso dalla gestione reddituale di 0.7 milioni di euro, che diventa un milioni quando si considera la variazione positiva del capitale circolante.

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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