
Concha y Toro ha chiuso il 2012 con risultati allineati a quanto avevamo già commentato a inizio anno guardando i dati dei primi 9 mesi dell’anno. I temi sono i medesimi: maggior prezzo delle materie prime, pressione dai cambi, soprattutto contro l’euro e l’acquisizione in USA che funziona bene in termini di vendite ma qualche dubbio sul contributo agli utili lo pone. Fatto sta che nel 2012 Concha y Toro ha chiuso il bilancio con un incremento delle vendite del 7% ma un calo dell’utile netto del 40%, da 50 a 30 miliardi di peso locali. E il trend del secondo semestre non sembra essere cambiato: le vendite sono cresciute del 4.6% (+7% nell’ultimo trimestre) ma l’utile netto è calato di oltre il 50% (anche perchè lo scorso anno includeva proventi non ricorrenti). Nel 2013 le cose potrebbero andare meglio: (1) la vendemmia 2012 è stata molto ricca e quindi il prezzo delle uve potrebbe calmierarsi; (2) lo scenario dei cambi dovrebbe stabilizzarsi, perlomeno nel senso che il rafforzamento del peso sembra essersi esaurito. Analiziamo i numeri in dettaglio.

- Nel 2012 il fatturato è cresciuto del 6.6% a 451 miliardi di peso, corrispondenti a circa 940 milioni di dollari americani. Le direttrici della crescita continuano ad essere le esportazioni di vino cileno, in crescita del 6% a 280 miliardi, oltre al contributo di Fetzer in USA che è stato di 53 miliardi, cioè circa il 12% del fatturato (e l’8% dei volumi di vino imbottigliato). Cresce anche il business argentino, del 10%, che rappresenta però una parte marginale del business (24 miliardi su 451). Resta critico il mercato locale, dove le vendite sono calate nell’anno del 2.2%, con un appesantimento della performance di metà anno (-1.4%).
- I margini seguono il trend discendente degli ultimi anni e anche il secondo semestre non segnala cambi di direzione. Il gruppo ha realizzato 148 miliardi di margine industriale, perdendo circa 1 punto di margine rispetto al 2011. Nel secondo semestre la perdita di margine è di mezzo punto percentuale, quindi sembra in fase di stabilizzazine. I costi commerciali crescono per arrivare a un MOL del 12% delle vendite, 2 punti sotto il 14% dello scorso anno, il che significa un calo in valore assoluto da 59 a 54 miliardi di peso. Il secondo semestre cala ma sembra anche in questo case un po’ meno peggio, circa 1.5 punti percentuali.
- L’aumento del debito e l’assenza dei rimborsi assicurativi relativi al terremoto ha determinato un calo dell’utile netto da 50 a 30 miliardi di peso, -40%.
- La struttura finanziaria sembra essersi stabilizzata, con un debito di 214 miliardi di peso, stabile rispetto allo scorso anno. A dire il vero ci si aspettava qualcosa di meglio, considerato il progresso visto a fine settembre. Il debito sul MOL è 4 volte, da 3.6 volte di fine anno.
- Visto il deterioramento dei risultati finanziari e il debito non in discesa (sarebbe interessante vedere il cash flow statement, che però non è ancora disponibile), il ritorno sul capitale di Concha y Toro scende dall’8% al 6%. I tempi del 15% e più sono ormai lontani…



