Dopo le DOC, è il turno oggi di pubblicare i dati di produzione 2011 delle principali IGT italiane, come pubblicati diligentemente da ISMEA in occasione del Vinitaly. Secondo questo report, la produzione è scesa di 1 milione di ettolitri, da 15.2 a 14.2 milioni, in un anno che ricordiamo ha visto la produzione italiana totale scendere di 4 milioni di ettolitri, da 46.7 a 42.7 milioni (inclusi i mosti). In tal senso, si può certamente dire che questa categoria qualitativa, di mezzo tra la DOC e il vino comune sta continuando a guadagnare consensi, e rappresenta ora il 33.4% della produzione itaiana di vino. Va detto, in tutta onestà, che ci sono alcune DOC che meglio sarebbero classificabili come IGT. Per esempio una DOC come Piemonte, da 0.2 milioni di ettolitri, dove ci casca dentro tutto, non sarebbe più corretto renderla una IGT? Passiamo ai dati.

- La produzione potenziale (data l’uva prodotta) del 2011 è di 14.28 milioni di ettolitri, in calo del 6% rispetto al 2010.
- Tale calo può essere scomposto in una riduzione del 5% delle superfici denunciate, da 148mila a 141mila ettari e una riduzione dell’1% della resa per ettaro da 129 a 128 quintali di uva, dove però non è semplice scomporre l’impatto del mix delle IGT da quello di una vera riduzione del potentiale produttivo.
- La IGT di gran lunga più grande resta Sicilia, con 2.5 milioni di ettolitri, in calo del 3% rispetto al 2010, a fronte di una riduzione del 6% delle superfici denunciate a 40mila ettari e di un incremento della resa per ettaro da 76 a 78 quintali. Sicilia IGT rappresenta il 17% del totale IGT prodotte in Italia nel 2011. Tale risultato è tanto più significativo quando letto nel contesto di un calo della produzione di vino nella regione del 15% a 4.8 milioni di ettolitri. Significa che nel 2011 oltre il 50% della produzione regionale ricade nella IGT.
- Cala la produzione di Veneto IGT, da 2 a 1.6 milioni di ettolitri, -17%, questa volta a fronte di un incremento a 8.7 milioni di ettolitri della produzione regionale, totalmente a causa della riduzione degli ettari dichiarati a 12 mila ettari.
- Tre altre IGT sono nell’intorno di 1 milione di ettolitri ciascuna: Emilia, in calo dell’11% (regione -2%, parzialmente per via di un calo delle rese), Salento (+10%, in rapida crescita per metà grazie alle superfici e per metà grazie alle rese) e Marca Trevigiana, stabile a 934mila ettolitri.
- A scorrere la tabella si potrebbero identificare un paio di trend interessanti: il crescente uso della IGT Puglia, diventata la settima in Italia, anche se principalmente per effetto di un forte incremento delle rese; la crescente popolarità di Toscana IGT, almeno a guardare gli ettari dichiarati dal 2008 al 2011, così come di Provincia di Pavia e Umbria.
- Nella direzione opposta sembrano invece muoversi, oltre a Sicilia IGT, Daunia IGT, Marche IGT, Lazio IGT, Tarantino IGT e Maremma Toscana IGT. Probabilmente però questi dati andrebbero letti alla luce delle politiche europee di espianto dei vigneti…



