
Dopo aver analizzato il dato generale dell’export nel primo semestre, ci caliamo nei dati degli spumanti. Questo segmento che ricordiamo rappresenta una quota del 9% dei volumi totali e del 14% del valore dell’export degli ultimi 12 mesi. Bene, le tre categorie in cui viene spaccato il dato sembrano muoversi in modo diverso negli ultimi mesi, combinandosi in un +18% nel primo semestre: (1) gli spumanti DOP continuano a crescere senza sosta (+27%) e rappresentano ormai oltre la metà del nostro export; (2) l’Asti spumante, riportato separatamente, sta andando incontro a un forte riposizionamento nei mercati con la crisi del prodotto in Germania compensata dalla ripresa in Russia; (3) tutti gli altri spumanti sembrano essere in una fase di stabilizzazione dopo la crescita degli ultimi mesi. Mettendo insieme i numeri e guardando alle aree geografiche, il segmento è supportato da Stati Uniti e Regno Unito, mentre si indeboliscono la Germania e, per via del cambio, il Giappone.

- Il dato a giugno è di 285 milioni di euro, in crescita del 18%. Negli ultimi 12 mesi siamo a 668 milioni, +16%. Il dato puntuale di giugno è +10%. I volumi invece sfiorano gli 800mila ettolitri, in crescita del 10%, che diventano 1.9 milioni (+6%) quando si allarga il periodo agli ultimi 12 mesi.
- Come dicevamo prima, i trend sono molto differenti tra i segmenti e i mercati. In generale, i primi mercati per lo spumante italiano sono ormai diventati quelli anglosassoni, con gli USA a 56 milioni nei 6 mesi, il Regno Unito a 46 milioni, entrambi in forte crescita, e invece la Germania che si allontana a 37 milioni di euro, -14%. Il raddoppio delle vendite in Russia nasconde in realtà una base di comparazione molto favorevole per questioni legate ai meccanismi della distribuzione.
- Il mercato dell’Asti è forse quello più interessante da analizzare e difficile da capire. Innanzitutto ha mercati di riferimento completamente diversi dagli altri: Germania e Russia contro USA e Regno Unito. In Germania si assiste a un calo ininterrotto da ormai un anno a questa parte, invece in Russia dopo il dimezzamento delle esportazioni è in atto un recupero che però sembra essersi interrotto a metà strada. Il dato della semestrale segna un +18% a 57 milioni di euro, ma il modo in cui il dato si è costruito non sembra “sano”: molti mercati in calo e un balzo in Russia. Da rivedere nei prossimi mesi…
- Gli spumanti DOP continuano a viaggiare come un treno. Nel semestre +28% a 160 milioni di euro. 39 milioni in USA, +35%, 38 milioni nel Regno Unito, +64%, ormai solo 18 milioni in Germania, -5%. Sfilando la lista degli altri mercati, possiamo senz’altro dire gli spumanti DOP sono fortemente legati i mercati anglosassoni, per i quali la base di comparazione diventa sempre più difficile.
- Una parola per concludere e lasciarvi ai grafici, sugli altri spumanti, 67 milioni di export nel semestre, stabili, con 215mila ettolitri esportati e un prezzo medio largamente inferiore alle altre due categorie: 3.15 euro al litro contro 3.55 per l’Asti e 3.82 per gli altri spumanti DOP. Osservando i dati nel tempo sembra essere un segmento maturo.
- Appuntamento tra tre mesi con i dati a fine settembre.




