Costi e margini dell’industria vinicola – aggiornamento a settembre 2013

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Siamo alla svolta per l’inflazione dei prezzi del vino? Non si può ancora dire, ma i numeri cominciano a mostrare da un paio di trimestre una chiara inversione di tendenza e le prospettive di una vendemmia particolarmente ricca (47 milioni di ettolitri rispetto alle previsioni iniziali di 44-45) non farebbero che aiutare a raffreddare i prezzi all’origine del vino. Il tutto in un contesto di esportazioni di vino che crescono ancora, con volumi in fase di stabilizzazione a 20 milioni di ettolitri. Tutte queste cose messe insieme lasciano gli operatori del settore con diversi punti di domanda. Ne è testimonianza un clima di fiducia dell’industria chiaramente altalenante, con una tendenza di fondo al miglioramento (i cali quando ci sono sono più limitati, i miglioramenti più accentuati). Se tutto questo sarà confermato, la forbice tra i margini della fase di trasformazione rispetto a quella agricola, ultimamente molto favorevole a quest’ultima, potrebbe ribilanciarsi. Andiamo nel dettaglio.

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  • I prezzi dei vini da tavola e IGT stanno cominciando a scendere rispetto al picco del primo trimestre 2013, anche se come sottolinea ISMEA si tratta di un andamento stagionale ricorrente. Di certo, in prospettiva annuale, il ritmo di crescita si sta decisamente smorzando. I vini da tavola sono scesi nel terzo trimestre del 3% circa rispetto al trimestre precedente, mentre sono ancora circa il 20% sopra lo scorso anno. Il test sarà il prossimo trimestre: lo scorso anno tra il terzo e il quarto trimestre l’incremento sequenziale fu del 20%.
  • Nel segmento dei vini DOC non c’e’ invece stato nessun calo, stimiamo anzi un leggerissimo incremento del prezzo sul trimestre precedente. L’aumento annuo è nell’ordine del 15%.
  • I prezzi di vendita accelerano, sia per la dinamica stagionale (si comprano vini tendenzialmente più cari man mano che si procede verso il Natale), sia rispetto allo scorso anno. Siamo a +10%.
  • Il quadro è quindi il seguente: i margini unitari del settore segnano un altro recupero rispetto al trimestre precedente. Il nostro indice, base 100 il 2000, dice che siamo a 73 nel terzo trimestre, sopra il livello di minimo toccato a fine 2012 di 63, ma ancora decisamente sotto il livello di circa 90 dello stesso periodo dello scorso anno.
  • Insieme al recupero di margine, sembrerebbe cambiare direzione la forbice trasformatori-agricoltori. Se i prezzi di vendita continuano a crescere (e lo faranno ancora per almeno due trimestri per via della “deriva” dei listini), mentre la materia prima scende, la pressione sui grandi produttori di vino che acquistano la materia prima potrebbe allentarsi un po’.
  • Il clima di fiducia della filiera dice -5 nel terzo trimestre, forse influenzato dalle paure della “fine della festa” relativa al forte incremento dei prezzi dei vini da tavola. Va sempre sottolineato però che questi ragionamenti sui prezzi e margini unitari esulano sempre dal considerare i volumi. E’ vero che i prezzi sono stati alti e che i margini dell’agricoltore sono cresciuti. E’ anche vero che il prodotto trattato dall’industria è molto meno di quello di qualche anno fa…
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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