Importazioni di vino a Hong Kong – aggiornamento 2012

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Quando il vino francese ritraccia in Estremo Oriente, come sembra aver fatto nel 2012 a Hong Kong, anche il mercato ne subisce le conseguenze. Non che si importi meno vino, anzi, gli ettolitri sono cresciuti del 5% rispetto al 2011, toccando un nuovo record. Quello che si è ridotto è il valore delle importazioni. Saranno stati in parte i cambi, ma la spiegazione non è lì. Il crollo del 20% circa del valore delle importazioni, riscese al di sotto del miliardo di dollari è un segno importante di normalizzazione di un mercato che sembra aver perduto la caratteristica dell’acquisto “a qualsiasi prezzo”. La competizione sta aumentando, gli acquirenti stanno imparando a rifornirsi a prezzi più convenienti. E in uno scenario come questo, se l’Italia in valore assoluto non fa grandi progressi, in termini relativi torna a crescere, tornando a rappresentare il 3.3% del mercato locale. Va detto che stiamo pur sempre parlando di un mercato che importa a 20 dollari al litro, e che sul vino che si tiene (circa il 78% del totale, il resto viene spedito in Cina) paga 25 dollari al litro. Andiamo sui numeri.

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  • Hong Kong ha importato vino per 978 milioni di dollari USA nel 2012, per un volume di 476mila ettolitri. Valore e volume vanno come dicevamo in direzioni opposte. Il volume cresce del 5%, mentre il valore ritraccia del 19%. Si tratta di un calo da un punto di partenza particolarmente elevato, dato che nel 2011 le esportazioni avevano fatto registrare un vero e proprio boom, con un +40%.
  • Circa i due terzi del volume, cioè 300mila ettolitri, ma il 78% del valore, è destinato a restare a Hong Kong e a non essere riesportato, tipicamente verso la Cina. Le tendenze non sono molto dissimili rispetto ai dati visti sopra: volumi in salita del 7%, quindi un po’ di più, valore in calo del 21% a 763 milioni.
  • Protagonista di questo trend è chiaramente la Francia che rappresenta circa un terzo del volume e la metà del valore del vino che resta a Hong Kong. Le esportazioni lorde francesi scendono del 26% a valore ma scendono anche a volume del 2%. Perdono il 30% in valore quando si parla del vino che resta a Hong Kong.
  • L’Italia è tra i grandi esportatori quello che si comporta meglio, nel senso che siamo riusciti a far crescere l’export del 14% a valore in un mercato che perde il 19%. Non illudiamoci, siamo un trentesimo del mercato, mentre i francesi sono un mezzo, e restiamo meno della metà sia degli americani che degli australiani. Di certo, se questa tendenza di ritracciamento sul prezzo medio del vino con cambio di categorie e maggiore attenzione al rapporto prezzo qualità, il prodotto italiano ha una chance di migliorare ulteriormente nel futuro. Dal punto di vista dei volumi, quelli che restano a Hong Kong sono cresciuti soltanto del 3%, quindi meno del mercato.
  • Le prospettive per il 2013 secondo gli importatori di vino sono moderatamente positive. Dovremmo quindi assistere a una crescita del valore, unita a un ulteriore incremento dei volumi importati.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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