
Purtroppo spesso capita che la review delle produzioni vinicole regionali lasci indietro alcune regioni più piccole. Questo weekend mi propongo di coprire il buco con un trittico Basilicata-Molise-Valle d’Aosta che copra il buco. Sono post molto leggeri in quanto a commento ma tanto dettagliati quanto tutti gli altri per quanto riguarda la parte numerica e tabellare.
Partiamo giust’appunto dalla Basilicata, che nel 2012 secondo ISTAT ha beneficiato di un forte incremento della produzione, +70% a 189mila ettolitri, sostanzialmente focalizzato nel segmento dei vini rossi (preponderante) e visibili in tutte le categorie produttive. Andiamo ai dettagli.

- La produzione di 189mila ettolitri si confronta con un livello costantemente calante degli ultimi anni. Per vedere un livello paragonabile bisogna scorrere il calendario indietro fino al 2008.
- La produzione di vino bianco è rimasta stabile a 38mila ettolitri, un livello paragonabile a quello degli ultimi anni, mentre quella dei vini rossi è salita da 74mila ettolitri a 151mila ettolitri, un raddoppio che riporta appunto al 2008 il confronto storico.
- Questo incremento del 70% della produzione si è tradotto in una forte crescita della produzione di vini DOC/DOCG, più che raddoppiati a 40mila ettolitri, al raddoppio della produzione IGT a 30mila ettolitri, oltre che a un incremento del 50% della produzione di vini comuni a 120mila ettolitri.
- La produzione della regione, una delle meno sviluppate verso le denominazioni, comincia a cambiare fisionomia. I vini DOC DOCG salgono al 21% della produzione, contro il 16% degli ultimi 3 anni, mentre i vini IGT salgono dal 13% al 16%. Di conseguenza, per quanto la produzione di vini comuni resta preponderante al 63% (contro il 33% del Mezzogiorno e il 24% italiano), comincia a scendere.
- La principale denominazione regionale è l’Aglianico del Vulture, che nel 2011 secondo Federdoc ha prodotto 19mila ettolitri dei 25mila ettolitri DOC totali della regione (i numeri naturalmente non tornano con ISTAT). Tra le altre DOC cresce la denominazione Matera, messa in piedi qualche anno fa, che ha raggiunto 3mila ettolitri.




