Se Vranken Pommery non ha dato numeri positivi, non si può dire che i concorrenti di Lanson BCC abbiano fatto meglio nel 2014. Manca ancora all’appello delle nostre review Laurent Perrier, ma già posso anticiparvi che il calo dell’utile operativo è stato superiore al 10%, a causa della pressione sui margini. Tornando a Lanson, il quadro del 2013 è di un incremento delle vendite del 4% ma di una riduzione del 4-5% degli utili. Il mancato incremento dei volumi e la forza dell’euro (qui tutti i costi sono in Euro!) hanno certamente avuto un ruolo nello spiegare il calo dei margini. I debiti restano leggermente superiori al magazzino, anche se la distanza diventa ormai esigua. L’azienda si rifiuta di dare indicazioni sul 2014. Conclusione: possiamo già dire che ancora una volta chi ha vinto nel settore degli Champagne è il leader di mercato LVMH, che con la sua potenza di fuoco (che include anche diversi grandi vini fermi di Bordeaux e, da qualche mese, Clos de Lambray in Borgogna) ha un vantaggio e dei margini che le piccole aziende del settore non possono nemmeno sognare…
- Le vendite 2013 sono cresciute del 4.4%, grazie al reucpero del mercato francese che cresce del 6% a 176 milioni di euro, dopo il crollo del 2013. Le vendite in Europa sono in calo dell’1% a 91 milioni (prevalentemente nel mercato inglese), mentre sia le vendite americane (+17%) che quelle asiatiche (+6%) crescono ma rappresentano una parte marginale del gruppo: soltanto 13 milioni di euro rispetto al totale di 287 milioni.
- Nel 2013 i margini sono calati dopo 3-4% anni di recupero. Il margine operativo lordo scende del 4% a 45 milioni di euro, con una incidenza sulle vendite scesa dal 17% al 15.7%. Con un leggero incremento degli ammortamenti e delle svalutazioni, l’utile operativo scende invece del 5% a 39 milioni di euro, con un margine del 13.6%, il più basso mai registrato dal 2007 a questa parte.
- L’utile netto cala del 3% circa, grazie a un po’ di risparmi sugli oneri finanziari.
- Da un punto di vista finanziario, Lanson riduce i debiti di circa 20 milioni di euro a 478 milioni. La struttura finanziaria migliora con un valore del magazzino che cresce da 438 milioni a 450 milioni di euro. Nel corso del 2013 l’azienda ha investito 6 milioni, contro gli 8 del 2012, ha pagato 2 milioni di dividendi (saranno 2.2 milioni nel 2014), mentre il calo del debito si spiega anche grazie alla vendita sul mercato di 11 milioni di euro di azioni prima detenute come azioni proprie. Diciamo che escludendo questa voce, l’azienda genera circa 13-14 milioni di euro di cassa all’anno.
- Il ritorno sul capitale resta sotto pressione: oggi Lanson offre soltanto il 5.6% in termini di ritorno sul capitale investito e circa il 7-8% come ritorno netto per gli azionisti. Lo Champagne è un prodotto e un settore di forte visibilità ma certamente gli azionisti non stanno stappando…
- Come sempre, niente prospettive per l’anno nuovo. Lanson cita come ragione il fatto che il 50% delle vendite viene realizzato nell’ultimo trimestre dell’anno… detto questo, essendo a metà anno, un buon 30% è già stato fatto… sicuramente non ci saranno molte buone notizie da comunicare.