Riprendiamo il discorso con il commercio estero dopo dure giornate a sfogliare i bilanci (non è ancora finita, peraltro), per commentare i dati di import di vino in Canada, che continuano a crescere con una fantastica progressione di circa il 5% annuo negli ultimi 5-6 anni, culminati con una crescita di quasi il 6% nel 2014. Buone notizie perchè è un paese pieno di italiani. In realtà nel corso degli ultimi due anni l’Italia è riuscita soltanto a difendersi, pareggiando circa la crescita del mercato di vini importanti. Lo spazio lasciato libero dall’Australia se lo sono invece preso gli americani, che sono oggi la seconda forza in Canada dopo la Francia (che si è ripresa bene nel 2013 dopo qualche anno difficile) e prima dell’Italia, che hanno giustappunto superato nel corso del 2013. Andiamo ad analizzare i dati in dettaglio.
- Le importazioni canadesi di vino dall’estero hanno superato per la prima volta i 2 miliardi di dollari canadesi nel 2013, precisamente 2.07 miliardi, segnando una crescita del 5.7% sull’anno scorso, derivante da un incremento del 6% circa per i vini imbottigliati e (i poco rilevanti) spumanti, che compensano un calo del 2% del valore dei vini sfusi.
- Il leader, come dicevamo, è la Francia, anche per la forte presenza francofona in Quebec, con 469 milioni di dollari canadesi, in crescita del 7% sul 2012, ma soltanto dell’1-2% nell’arco degli ultimi 5 anni.
- La forte progressione delle esportazioni ha portato gli USA a essere per la prima volta i numero 2 del mercato, con un export in crescita del 15% a 431 milioni nel 2013 (quindi non molto lontano dai francesi). La progressione americana è stupefacente e per certi versi speculare al calo del prodotto australiano: se prendessimo USA e Australia insieme troveremmo una crescita esattamente allineata al 5% degli ultimi anni.
- L’Italia nel 2013 non ha brillato, segnando una crescita del 5% a 415 milioni, quindi sotto i due leader del mercato, ma meglio dell’Australia che invece perde un altro 5% anche nel 2013, scendendo a 225 milioni di dollari canadesi e seguendo la rotta degli ultimi anni (-4.6%).
- Dopo questi 4 paesi si apre decisamente il baratro. Vale la pena segnalare la forte progressione della Spagna (+8% nel 2013 e +10% annuo sui 5 anni), la battuta d’arresto dell’Argentina, la stabilità del Cile (+2% invece sui 5 anni), la contina crescita della Nuova Zelanda (+10% a 78 milioni di euro, ma +16% annuo sui 5 anni).