Banfi – risultati 2013

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La semplificazione societaria portata avanti nel corso dell’ultimo anno ha certamente ridotto la complessità del gruppo Banfi. Oggi ha una società agricola e una società commerciale, che sono allo stesso livello e quindi che non redigono più il bilancio consolidato. Grazie alla loro gentilezza, però, abbiamo entrambi i bilanci e possiamo fare una ricostruzione sommando i numeri delle due aziende ove possibile, cioè sul fatturato (che in realtà diventa quello della commerciale) e sui principali numeri dello stato patrimoniale (debito in particolare).

Come sono questi numeri? Tenuto conto della importante discontinuità, il 2013 è stato un anno con un un buon progresso commerciale, che sembra essere continuato nel 2014 a leggere l’evoluzione prevedibile della gestione. Resta invece da fare (e questo viene confermato nella relazione) sul lato costi e recupero dei margini, che otticamente non sono migliorati nel 2013. Da un punto di vista commerciale si può quindi ben dire che Banfi ritorna “di forza” tra le grandi aziende italiane per vendite, dopo il temporaneo calo di qualche anno fa.

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    • Le vendite della parte commerciale sono salite da 63 a 66 miloni di euro, con un incremento del 4%. L’Italia viene per la prima volta riporta separatamente a 25 milioni di euro, +4.8%, mentre il resto d’Europa cresce del 3.7% a 10 milioni di euro. Il secondo mercato sono però gli USA, con vendite per 22.6 milioni di euro, stabili sull’anno precedente. Crescono del 9% le vendite in Asia a 2.8 milioni di euro, mentre cominciano a diventare importanti le vendite nel resto dell’America (escluso Canada), +52% a 2.8 milioni di euro.
    • Il MOL è di circa 5.2 milioni per la parte agricola, +8%, e di 2.6 milioni di euro per la parte commerciale, -9%.
    • L’analisi dei dati della parte agricola e commerciale è interessante. La parte agricola ha un MOL significativo, intorno a 5 milioni di euro, ma poi registra un utile operativo quasi nullo a causa del peso degli ammortamenti sugli impianti, vigne e immobili. La parte commerciale invece, che registra un Mol di 2.6 milioni di euro, a livello di utile operativo è decisamente messa meglio perchè ha una carico di ammortamenti ben inferiore.
    • L’utile netto è di circa 0.3 milioni per entrambe le unità, il che porta a un totale di 0.6 milioni di euro, di cui una parte di circa 0.2 milioni può essere attribuita all’attività straordinaria.
    • L’indebitamento cumulato delle due unità si riduce da 19 a 15 milioni di euro, a un livello di assoluta tranquillità di 2x rispetto a un MOL teorico calcolato come somma dei dati delle due aziende. Gli investimenti del 2013 hanno sfiorato i 5 milioni di euro, perlopiù concentrati nella parte agricola e in particolare nell’acquisizione di 5 ettari di vigneto nella zona Bolgheri per la produzione di un nuovo vino di nome Aska.
    • Il patrimonio netto delle due aziende sfiora i 110 milioni di euro, (Nessuna delle due unità ha distribuito dividendi e ne distribuirà), per un capitale investito di 124 milioni.

 

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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