Gruppo Italiano Vini – risultati 2013

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Nel 2013, GIV ha migliorato i principali ratio di bilancio, nonostante la difficile situazione del mercato italiano, anche se i margini sviluppati e il ritorno sul capitale restano inferiori a quelli realizzati dalle altre grandi aziende italiane del settore. A partire dal 2013 si è materializzato il passaggio della divisione Coltiva alla capogruppo Cantine Riunite, più adatta a trattare il tipo di prodotto commercializzato (lambrusco) dalla suddetta divisione. Ciò ha comportato un impatto negativo sulle vendite di 34 milioni, che altrimenti sarebbero cresciute del 3%, mentre non si sono visti impatti sugli utili . La relazione anticipava che nel 2014 le vendite (della capogruppo) nei primi mesi di quest’anno erano state leggermente inferiori al 2013, principalmente a causa del calo di fatturato in Italia. Passiamo a un’analisi più approfondita dei dati.

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  • Le vendite calano del 6% a 348 milioni, ma come abbiamo detto il dato “giusto” sarebbe +3%, sottraendo dal 2012 il fatturato perduto. La divisione italiana ha generato 95 milioni di euro, 31 milioni meno dello scorso anno: è qui che si è concentrato l’impatto delle minori vendite di Coltiva, mentre le vendite estere sono cresciute del 2%. In conseguenza del de-consolidamento di Coltiva, il peso delle vendite delle divisioni estere cresce al 73% del fatturato consolidato. La distribuzione del marchio Carpene Malvolti ha raggiunto un fatturato di 11 milioni, mentre la recente acquisizione di Cavicchioli ha portato 23 milioni di euro di fatturato. Da notare una annotazione negativa sul marchio Bolla e sui marchi dei vini del Sud, che saranno oggetto del focus strategico del 2014.
  • La struttura dei costi ha avuto qualche leggera modifica con il deconsolidamento di Coltiva, con un impatto “dentro tutto” leggermente positivo. Aumenta il peso dei costi personale, più compensato da una riduzione del costo dei servizi esterni, con un margine MOL del 6% rispetto al 5.3% dello scorso anno, quindi un incremento del 5% circa, che diventa +9% a livello di utile operativo, da 8.3 a 9 milioni di euro.
  • L’assenza quasi totale delle perdite su cambi che avevano caratterizzato in negativo lo scorso anno (1.5 milioni) determinano un progresso piuttosto significativo dell’utile pre-tasse, che raddoppia da 2.6 a 4.9 milioni di euro. Dopo (tante) tasse rispetto anche ai concorrenti, resta un utile netto di 2.4 milioni, l’80% in più dell’anno scorso ma comunque meno dell’1% delle vendite che il gruppo ha generato.
  • La struttura finanziaria migliora leggermente. L’indebitamento finanziario è praticamente invariato dal 2010 a questa parte a 122 milioni di euro. Con un MOL di 21 milioni di euro il rapporto resta molto elevato (5.9 volte), anche se la struttura delle attività di GIV è molto solida, caratterizzata principalmente da capitale circolante e attività materiali, con pochi componenti immateriali.
  • Con un capitale investito di 264 milioni di euro, GIV ha realizzato un ritorno sul capitale del 3.4%, un livello ancora inferiore al costo del capitale, ma con qualche leggero progresso rispetto agli anni scorsi.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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