Nosio – bilancio 2013/14

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Nel 2013/14 Nosio ha rimesso in ordine le proprie attività, trasferendo in una controllata le attività di produzione di vino sfuso in Sicilia. Ciò ha determinato una serie di effetti sui conti aziendali, che vanno spiegati, dato che Nosio non redige un bilancio consolidato. Rimettendo a posto i numeri l’anno è in crescita del 3% circa in termini di vendite (rispetto al -6% mostrato dai dati di bilancio), con utili presumibilmente in altrettanta leggera crescita. La struttura finanziaria mostra un ulteriore leggero miglioramento, ma soprattutto quello che succede è che avendo trasferito le attività in una partecipazione finanziaria, ne emerge il valore a bilancio di circa 30 milioni, il che porta il valore delle partecipazioni totali a 49 milioni. Con un debito di 51 milioni, se i valori di bilancio sono “corretti” rispetto ai valori di mercato, si può ben dire che Nosio è un’azienda senza debiti…

Infine, come sempre, abbiamo una indicazione indiretta della valorizzazione di Nosio dagli scambi azionari intercorsi tra i soci, pari a 321 euro per azione, il che pongono la valutazione azionaria di Nosio a poco meno di 100 milioni di euro.

Analizziamo insieme i principali dati economici.

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  • Le vendite sono scese del 6% a 102 milioni, ma sarebbero salite del 3% una volta riaggiunti i ricavi conferiti alla nuova entità in Sicilia. Ciò ha essenzialmente spinto al ribasso le vendite di vini sfusi, scese da 11 a 2 milioni di euro. I vini spumanti crescono del 7% a 10 milioni mentre la parte preponderante dell’attività, i vini fermi imbottigliati, sono cresciuti del 2% a 89 milioni di euro.
  • Dal punto di vista geografico l’Italia è in calo del 22% per via dell’uscita delle attività di cui sopra. I volumi di vendita domestici sono cresciuti del 3% se aggiustati. Le vendite estere sono quindi salite all’85% dei volumi venduti. Le vendite in Europa sono scese in valore del 2% a 26 milioni di euro, probabilmente causa mercato tedesco e inglese, dato che i paesi nordici sono in forte crescita. Nel resto del mondo il fatturato cresce del 6% a 48 milioni di euro: soltanto il Canada a detta di Nosio è negativo, mentre la maggior parte dei progressi vengono dal mercato americano.
  • Il differente perimetro di consolidamento si è riflesso in modo significativo sui margini, che diminuiscono a livello di margine operativo lordo dal 9.5% all’8.8%, ma migliorano dal 4.4% al 4.7% a livello di utile operativo (anche se va ricordato che Nosio ha nel passato mostrato margini superiori al 5%). La differenza è dovuta al fatto che l’attività spostata ha una forte intensità di capitale e quindi se ne sono andati il 10% delle vendite ma il 20% degli ammortamenti circa.
  • Con un utile netto stabile a 2.5 milioni, i dividendi per gli azionisti si sono confermati a 2.2 milioni di euro. Il debito è calato a 51 milioni di euro, un valore molto vicino a quello delle partecipazioni (49 milioni). Se tale valore è “consono” a quello reale, Nosio è praticamente senza debiti, con un rapporto debito su MOL di 0.3 volte (calcolato al netto del valore delle partecipazioni).
  • Lo spostamento fuori dal perimetro delle attività relative al vino sfuso ha poi avuto un impatto positivo sul ritorno sul capitale investito, passato dal 4% al 7% circa: un dato che comincia a essere confrontabile con il costo del capitale di una azienda come Nosio.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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