I dati 2013/2014 di Mezzacorona ricalcano quelli prodotti da Nosio, analizzati qui la settimana scorsa, con la facilitazione di poter leggere i dati consolidati e di non dover dunque spiegare variazioni nell’area di consolidamento. L’incremento delle vendite del 5% riflette in maniera coerente la performance commerciale della cooperativa. Ricordandovi appunto che è una cooperativa e che quindi non ha nel suo obiettivo l’utile di bilancio ma la remunerazione dei soci, possiamo dire che l’annata è stata positiva per il gruppo perchè è riuscita a mantenere invariata la quota di remunerazione dei soci a 95 euro per quintale per 349mila quintali per quanto riguarda la capogruppo. Si tratta di un valore record in assoluto e stabile in termini unitari, in un momento in cui i prezzi delle uve si sono però contratti: si può dunque dire che la cooperativa offre ai soci una stabilità degli introiti del loro lavoro nel tempo, annullando le fluttuazioni del mercato.
Dall’altro lato, nel 2014 si prevedono volumi molto più bassi. Per la capogruppo le uve conferite sono calate del 20%, per la Cantina di Ala del 15% e in Sicilia del 12%. Sarà dunque sfidante mantenere i livelli di vendite raggiunti nel 2013/14, anche se nella relazione gli amministatori si dichiarano confidenti di riuscire ad aumentare i prezzi di vendita (non da ultimo per l’effetto del super dollaro).
Analizziamo i principali dati insieme.
- Le vendite sono cresciute del 5% a 171 milioni di euro, con un incremento del 7% nel mercato italiano, dove la cooperativa ha “scaricato” le forti quantità di vino prodotto a fronte della ricca vendemmia. Infatti le vendite di vino sfuso sono cresciute del 17% circa per la parte di prodotto non venduta alla controllata Nosio (circa il 28% del totale). Come già visto per Nosio, le vendite nel mercato italiano sono cresciute del 3% circa per il vino imbottigliato, mentre nel mercato estero il fatturato è stato debole in Europa e in crescita del 6% nel resto del mondo.
- La cooperativa ha generato un EBITDA consolidato di 16 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno, con un margine del 9.6% (10.6% nel 2013), in calo probabilmente a causa del mix delle vendite con molto vino sfuso. L’utile operativo è stato di 6 milioni, come lo scorso anno, mentre il bilancio si è chiuso come al solito in sostanziale pareggio.
- La remunerazione dei soci è dunque avvenuta attraverso la liquidazione delle uve, a 95 euro al quintale (come nel 2013) per un totale di 57 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto allo scorso anno.
- Dal punto di vista finanziario, continua il graduale calo dell’indebitamento, sceso a 128 milioni di euro (-6 milioni rispetto al 2013) a fronte di un patrimonio netto di 89 milioni di euro. Il rendiconto finanziario mostra un livello di investimenti di 3.8 milioni di euro, in crescita rispetto agli 1.8 milioni registrati lo scorso anno.