L’andamento delle vendite di vino nella distribuzione moderna nel 2014 non ha seguito quello delle vendite al dettaglio in generale. Infatti, se è vero che il clima dei consumi in Italia si è gradualmente stabilizzato nel corso dell’anno, nel caso del vino è successo il contrario: dopo una partenza d’anno con il segno positivo, la crescita si è andata gradualmente affievolendo per arrivare a fine anno con un dato stabile (+0.4%), spinto essenzialmente dai consumi di spumante (+5%). Due sono stati i temi che hanno portato al peggioramento: primo, i prezzi hanno smesso di crescere in conseguenza del trend dei prezzi all’origine. Si è partiti con prezzi in crescita del 3-4% e si è arrivati a fine anno al 2% (ma di meno se si considera soltanto l’ultimo trimestre. Secondo, i volumi continuano a calare a un ritmo del 2% circa, un po’ meno che durante i mesi della crisi del 2012-13, ma si conferma un trend “secolare” di calo. Nelle categorie, si conferma la crescita degli spumanti, grazie al metodo Charmat, che ormai rappresenta la metà delle vendite, e la solita dicotomia tra i vini DOC che restano stabili e i vini IGT e da tavola che sono in calo pronunciato. Guardiamo insieme i numeri.
- Il mercato nel 2014 è stato in crescita dello 0.4%, a fronte di un calo dell’1.7% dei volumi e una crescita del 2.1% del prezzo mix. Ciò implica un quarto trimestre a 0%, con un calo dell’1.7% del volume e una crescita corrispondente del prezzo mix.
- Come dicevamo, le tendenze sono differenti per gli spumanti, che chiudono l’anno a +5%, con un incremento del 3.5% dei volumi e dell’1.5% dei prezzi. Il quarto trimestre dovrebbe essere cresciuto del 3-3.5% circa, con volumi in crescita dell’1% circa (quindi meno che nel resto dell’anno) e prezzo mix in salita del 3%. Prendete questi dati con le molle perché sono calcolati come se tutti i trimestri fossero uguali, mentre ciò non è vero, in particolare per gli spumanti. Il quarto trimestre è più “pesante” degli altri.
- Il vino fermo invece ha subito alla fine dell’anno un calo, seppur limitato, dello 0.6%, probabilmente intorno allo 0.8% nell’ultimo trimestre. I volumi sono in calo del 2%, mentre i prezzi sono stati in crescita soltanto dell’1.5%. Dico così perché nel 2013 i prezzi furono in crescita del 10% e consentirono un incremento delle vendite del 3.4%. Siamo dunque rientrati in una dinamica di “normalità” dei prezzi e le vendite risentono del continuo calo di volume che si registra soprattutto nelle IGT, ma anche nei vini da tavola.
- In particolare, nei vini DOC il 2014 è stato un buon anno, con una crescita del 2.3% interamente guidata dai prezzi, soprattutto “costruita” su un solido andamento anche negli anni della crisi (+1% nel 2012 e +3% nel 2013). Bianchi e rossi crescono entrambi di poco più del 2%, con una dinamica più sostenuta di volume per i rossi che per i bianchi.
- Le IGT sono calate del 3.7% nell’anno, presumibilmente un po’ meno nel quarto trimestre. I volumi sono in calo del 6%. Così come nei vini DOC la dinamica dei volumi è meno favorevole per i vini bianchi, dove però i prezzi alla fine hanno consentito di chiudere l’anno a -2% contro il -5% dei rossi.
- Chiudiamo con i vini da tavola, dove le vendite sono calate del 2.7% nel 2014, con un andamento peggiorato durante il 2014, probabilmente un quarto trimestre vicino a -4%. La determinante di tale peggioramento sono i prezzi, che sono partiti a +4 a inizio anno e hanno chiuso il 2014 a -1%, probabilmente meno 2.5-3% nell’ultimo trimestre. Si conferma quindi il fenomeno che premia vini migliori in volumi più contenuti…
Quando parli di volumi ti riferisci al volume della domanda di vini sul mercato giusto? grazie
Ciao Giulia, quando si parla di volumi si parla di vendite di vino effettuate nella grande distribuzione italiana. Un dato “materiale” di quanti ettolitri sono lo trovi in uno dei prossimi post, dove analizzero’ le vendite della GDO in maggior dettaglio.
Marco