
I vini rossi toscani di qualità stanno decisamente ravvivando le esportazioni di vino di qualità negli ultimi mesi, dopo che per molto tempo erano stati i cugini piementesi a menare le danze. E’ questo un segnale positivo, soprattutto perchè si tratta di un contributo “corposo”, essendo quasi il 15% di tutte le esportazioni di vino in bottiglia e quasi tre volte di più di quelle piemontesi. Si è invece fermata la crescita sia dei vini rossi piemontesi (dopo un vero e proprio “boom”), ma anche quella dei vini del Trentino Alto Adige: per entrambe le categorie l’export è sceso del 2% rispetto al primo semestre 2014. Andiamo a leggere i dati insieme.

- Le esportazioni di vino imbottigliato sono cresciute nei primi 6 mesi del 5% a 1.92 miliardi di euro. La categoria più performante è stata quella dei vini IGT, in rialzo del 10% a 684 milioni, mentre i vini DOC sono cresciuti del 5% a 920 milioni di euro e gli altri vini (varietali e da tavola) sono in leggero calo.
- Lo spaccato regionale vede la Toscana riprendere a crescere nei vini di qualità, con esportazioni di 280 milioni di euro nel trimestre, +12%, guidata naturalmente dai vini rossi, che sono il 97% del totale. Il Veneto è in crescita del 5%, in linea con il dato generale. I 172 milioni di export sono spinti soprattutto dai vini bianchi (+9%, qui il Prosecco non c’entra) a 49 miloni e da un incremento del 3% dei vini rossi a 123 milioni di euro.
- Dove le cose vanno meno bene è in Trentino Alto Adige, -2% a 81 milioni di euro, guidato da entrambe le categorie di vino, e il Piemonte, per il quale ISTAT rende disponibile soltanto il dato sui vini rossi (i bianchi non spumanti sono in effetti poco rilevanti…). Anche nel caso del Piemonte il calo è del 2% a 103 milioni. In quest’ultimo caso, però, stiamo parlando di un calo da un punto di partenza particolarmente elevato, dato che nel triennio l’incremento cumulato è stato del 28%.
- Stanno invece prendendo piede sia i vini IGT, che balzano del 10% (+25% nel triennio). Negli ultimi mesi sono gli IGT rossi a crescere, mentre guardando agli anni passati il fattore trainante sono stati gli IGT bianchi, che comunque rappresentano esattamente la metà del totale.
- L’export Italiano resta infine molto poco incline ai vini varietali (forse abbiamo troppe varietà?!), che sono soltanto l’1% dell’export totale, anche se nei primi 6 mesi del 2015 sono cresciuti a doppia cifra. I vini da tavola imbottigliati proseguono un trend di decline “strutturale” a una velocità di circa il 5% annuo. Bisognerà vedere se nei prossimi mesi il calo dell’euro renderà il prodotto italiano di fascia bassa più competitivo…


