
Nel 2015 l’Australia ha registrato una vendemmia costante a 12 milioni di ettolitri circa e un recupero piuttosto significativo dei prezzi delle uve (+15%), frutto della combinazione di un miglior clima macroeconomico e del recupero del prodotto australiano in alcuni mercati esteri, anche supportato dalla svalutazione del dollaro australiano. L’associazione locale continua comunque a mostrarsi preoccupata, dato che con 845 milioni di dollari di valore della produzione ai prezzi di base l’industria resta largamente in perdita. Vista la serie storica c’è da immaginare che le cose possano andare meglio sopra il miliardo di valore: nel 2015 si stima che soltanto il 10% della produzione sia profittevole (11% nel 2014), con una quota del 5% in pareggio e dell’85% in perdita (84% lo scorso anno). Andiamo a leggere i numeri insieme.

- Secondo il sondaggio WFA si sono prodotti in Australia 1.67 milioni di tonnellate di uva. Il valore è perfettamente allineato a quello del 2014 e alla produzione media degli ultimi 5-6 anni.
- All’interno di questo dato, cui corrispondono circa 12 milioni di ettolitri prodotti, le differenze tra uva bianca e uva rossa e all’interno delle categorie ci sono eccome.
- Strutturalmente sembrerebbe di rilevare un graduale spostamento verso i vini bianchi, tendenza comune anche ad altre nazioni produttrici. Nel 2015, si prevedono 834mila tonnellate di uve bianche, +5% rispetto allo scorso anno e +1.5% rispetto alla media storica, mentre per l’uva rossa la produzione è attesa calante, -3.5% a 836mila tonnellate, il 3% sotto la media storica.
- Per le uve bianche è stata un’ottima annata in termini di volume per lo Chardonnay, che rappresenta il 45% del totale della categoria e che cresce dell’8% nel 2015, recuperando i livelli produttivi medi storici. Riprende a crescere velocemente il Pinot Grigio, dopo un anno di correzione, +25% a 75 mila tonnellate, diventando il terzo vitigno bianco più coltivato in Australia. Il Sauvignon invece cala del 5% a 89mila tonnellate.
- Nell’ambito delle uve a bacca rossa, tutti i principali vitigni sono negativi salvo per il Pinot Nero, +43% a 43mila tonnellate, anch’esso in recupero dopo una cattiva annata. Gli altri vitigni sono in calo tra il 6% dello Shiraz (principale vitigno australiano, il 47% dei vitigni rossi e il 23% del totale generale) e il 7% del Cabernet Sauvignon. Il “taglio bordolese” in Australia nel 2015 è stato prodotto in un volume del 10% circa sotto la media storica.
- Venendo alle questioni più “economiche”, il prezzo delle uve sale a 506 dollari australiani per tonnellata, il medesimo livello del 2013. Nella tabella sono nascosti i valori ma come potete carpire dal grafico, molte scelte produttive sono state fatte con prezzi delle uve tra 600 e 800 dollari a tonnellata. Da ciò le lamentele dell’associazione circa le perdite nelle quali continuano a incorrere i produttori di uve che rappresentano l’85% del prodotto totale, cioè la bellezza di 10 milioni di ettolitri di vino…


