Come promesso lo scorso anno, analizziamo quest’anno il bilancio di Lunelli SpA e non quello di Ferrari perche’ in tal modo è possibile avere un quadro completo del gruppo che fa capo alla famiglia, includendo le tenute agricole, le società immobiliari, l’acqua Surgiva e, dal 2015 oggetto di analisi, anche Bisol. Proprio Bisol è consolidata nel 2015 per 9 mesi (aprile-dicembre), da quando la quota è salita dal 50% dall’80%. Proprio Bisol è forse la parte più interessante di questo commento, viste le difficolta reddituali (da leggere: tanto fatturato, niente utili o anche peggio) che la stanno caratterizzando, e che sono destinate a continuare anche nel 2016 a causa dei prezzi in forte crescita del vino Prosecco sfuso. Tornando ai grandi numeri, Lunelli fa un balzo di 20 milioni di euro di fatturato annuo, che si aggiungeranno completamente nel 2016 (probabilmente nel 2015 ce ne sono stati 16-17 milioni), che si aggiungono ai 60 milioni di Ferrari (che continua ad andare a gonfie vele, +16% nel 2015) e agli 8-9 milioni dell’acqua Surgiva. Sommando tutto si arriva a un fatturato di 84 milioni di euro per il 2015, un margine operativo lordo di 13 milioni di euro e un utile netto di 7 milioni di euro, con un indebitamento di 33 milioni, contenuto rispetto alla dimensione patrimoniale del gruppo (226 miloni di patrimonio), un po’ meno rispetto alla dimensione reddituale (2.6x debito su EBITDA secondo il nostro calcolo). Passiamo ai numeri, con l’avvertenza che in questo post le figure sono un po’ meno del solito per via della scarsa serie storica a disposizione.
- Le vendite crescono del 44% a 84 milioni di euro nel 2015. Il balzo di 26 milioni di euro è parzialmente spiegato da Bisol/Jeio, che nell’anno hanno generato 21 milioni di vendite, presumibilmente consolidate per circa 16-17 milioni. Probabilmente, togliendo l’impatto dell’operazione si arriverebbe a una crescita intorno al 13-15%. Ferrari è balzata da 50 a 60 milioni di fatturato.
- A livello reddituale le cose non sono andate così bene. Bisol/Jeio hanno riportato un EBITDA parti a zero, quindi hanno concluso l’anno quasi certamente in perdita. Lunelli riporta un EBITDA consolidato di 13.6 milioni di euro, sarebbe leggermente meno riclassificando gli accantomanenti ma considerando una svalutazione straordinaria di 2 milioni di euro, che presumibilmente non sarà presente nel 2016. Il margine dunque scende dal 22% al 16%, causa dell’impatto diluitivo del Prosecco, che purtroppo è destinato a continuare nel 2016.
- Gli utili crescono ma ciò avviene a fronte del contributo della parte finanziaria, dove si sono registrati ingenti rivalutazioni di partecipazioni (oltre 5 milioni) e dove gli oneri finanziari sono totalmente compensati da proventi da partecipazioni e da altri strumenti finanziari. Diciamo quindi che a fronte di un balzo dell’utile netto da 3.2 a 7.1 miloni di euro, probabilmente circa 1.5-2 milioni (considerando anche la svalutazione) vengono da un impatto netto positivo non ricorrente.
- Passando alla parte finanziaria, l’indebitamento netto cresce da 25 a 34 milioni di euro, a fronte degli investimenti e del costo dell’acquisizione di un ulteriore 30% di Bisol. In tutto sono stati investiti 33 milioni di euro contro 19 nel 2014 e non sono stati distribuiti dividendi. La struttura finanziaria, considerando anche le scorte di Ferrari rimane molto solida. Il capitale investito di 260 milioni di euro naturalmente richiederebbe altri livelli di utile per essere ripagato, ma dobbiano notare che il gruppo mantiene delle politiche di ammortamento molto aggressive, che tendono a deprimere i margini di breve termine.
- Infine, un occhio al 2016. L’anno è partito a razzo per Ferrari con un primo trimestre a +27%, anche se chiaramente si tratta di un periodo di poca rilevanza e perdipiù aiutato dalla Pasqua anticipata. Invece il contrario vale per Bisol, dove i margini sono destinati a rimanere depressi e dove devono essere implementate delle azioni di rialzo dei prezzi per poter compensare.