
La Sardegna del vino è negli ultimi tempi andata molto di moda. Da un lato, il continuo successo del Vermentino nella GDO Italiana sta attirando l’attenzione; dall’altra, la recente operazione di acquisizione della sua più grande azienda vinicola, Sella e Mosca da parte di Terra Moretti ha destato notevole interesse per l’elevata valutazione. I dati produttivi del 2015 che presentiamo oggi sono incoraggianti. La produzione cresce rispetto a un 2014 già molto buono rispetto al resto dell’Italia e lo stesso livello di 0.8 milioni di ettolitri raggiunto nel 2015 sembra essere atteso per il 2016 nelle previsioni ISMEA-Assoenologi. La “bontà” dei dati di questa regione, che ricordiamo rappresenta meno del 2% della produzione italiana di vino, si legge anche nei particolari, con una quota crescente di vini DOC (ora il 70% della produzione totale), soprattutto nel segmento dei vini bianchi (83%). Andiamo a leggere qualche dato insieme.

- La produzione di vino 2015 in Sardegna è stata di 794mila ettolitri, in crescita del 6% sul 2014, che come accennavamo era già andato molto bene, a sua volta in crescita del 17% sul 2013 quando il panorama italiano era veramente grigio. Ne esce una quadro di “recupero” produttivo, con una vendemmia a +18% rispetto alla media decennale, molto meglio del +9% italiano. Per il 2016, le previsioni sono di confermare questo livello produttivo vicino a 800mila ettolitri.
- Nel 2015 ISTAT rileva un forte recupero della produzione di vino bianco a 375mila ettolitri, dopo un 2014 molto negativo. I vini rossi, che invece erano stati prodotti in quantità molto più rilevanti nel 2014 sono invece leggermente calati nel 2015. Se guardiamo i dati contro la storia regionale, troviamo un panorama piuttosto equilibrato: sia i rossi che i bianchi sono del 17-19% sopra le medie storiche.
- Dove invece l’evoluzione è visibile è nelle DOC, che sono salite a 552mila ettolitri, +9% nel 2015, rispetto a un calo del 4% degli IGT a 108mila ettolitri e a un leggero recupero dei vini da tavola a 133mila. Il quadro è chiaro: i DOC sono il 70% della produzione (83% per i bianchi, 58% per i rossi), al massimo storico sia in valore assoluto che in termini di peso. Siamo al doppio rispetto alla media storica, mentre i vini IGT sono sotto del 13% e i vini da tavola sono oggi la metà della media degli ultimi 10 anni.
- Concludiamo con superfici e rese. La regione ha da sempre rese per ettaro molto ridotte. Nel 2015 parliamo di 51 quintali per ettolitro contro 110 della media italiana. Di conseguenza la superficie vitata è più rilevante (4%) rispetto alla produzione (1.6%). La superficie vitata è strutturalmente in calo, siamo a 26400 ettari secondo ISTAT nel 2015, -2.7%, anche se ci sono dati provinciali molto volatili che lasciano qualche dubbio sull’attendibilità generale del quadro.