Questo è il primo anno dopo molti in cui la lettura delle esportazioni di vino australiano non è complicata dai rapporti di cambio. Come al solito, leggiamo i numeri nella valuta locale, dollari australiani: l’export è cresciuto del 6% a 2.3 miliardi. Il dato in dollari americani è 1.7 miliardi, +5%, quello in Euro 1.54 miliardi di euro, +5.5%. Da qualunque lato si guardano i numeri, è stato un buon anno per gli australiani, il secondo positivo in valuta locale. L’incremento è stato bilanciato tra volumi (+3%) e prezzo medio di esportazione (+3%) ed ha come principale protagonista il mercato cinese, cresciuto del 42% nel 2016 nella Cina continentale e del 27% se includiamo anche Hong Kong (in leggero calo). Nel 2016 questi due mercati sono il 28% delle esportazioni di vino australiano, erano il 10% nel 2010: prossimità geografica, vitigni internazionali e, soprattutto, forza commerciale di alcuni player importanti, hanno fatto la fortuna del prodotto australiano. Il rovescio della medaglia è evidente: se l’export fa +6% e la Cina +42% vuol dire che va male quasi da tutte le altre parti… e in effetti questo è proprio quello che ci dice la tabella. Dunque, i dati sono positivi ma bisogna fare attenzione perché quando c’è un solo motore si rischia. Passiamo ai dati.
- Le esportazioni crescono del 6% a 2.296 milioni di dollari australiani, con un incremento dell’8% dei vini in bottiglia a 1.81 milioni di ettolitri e un leggero calo dei vini sfusi e degli altri prodotti.
- I volumi di export sono cresciuti del 3% a 7.64 milioni di ettolitri, di cui 4.15 milioni sono relativi a prodotti sfusi (stabili) e 3.3 milioni di ettolitri sono di vino in bottiglia, in aumento del 6%. Se ricordate i vecchi post, il mix imbottigliato/sfuso è stato un grandissimo driver delle esportazioni e siamo ancora lontani dai numeri di 10 anni fa, quando esportazioni simili erano fatte di 5.4 milioni di ettolitri di vino in bottiglia e 2 milioni di vino sfuso (meno della metà di oggi). Dove vanno i 4.1 milioni di ettolitri di vino sfuso? 1.9 milioni di ettolitri nel Regno Unito, 600mila ettolitri in USA, 312mila in Canada e 262mila in Olanda e Cina.
- Il punto di vista sui mercati è semplice: boom in Cina continentale, +42% a 518 milioni di AUD e più o meno maluccio da quasi tutte le altre parti. A partire dagli USA, -2% a 480 milioni di AUD, Regno Unito, -7% a 357 milioni di AUD, Canada, stabile a 194 milioni di AUD, Hong Kong, -10% a 135 milioni di AUD. Sono positive ma irrilevanti le esportazioni in Nuova Zelanda, +5% a 83 milioni, e Singapore, +13% a 73 milioni.
- Un accenno finale ai vini spumanti, che gli Australiani non riescono a esportare: nel 2016 sono calati del 3% a 61 milioni di AUD.