Le vendite sono stabili a 240 milioni di euro, di cui 152 milioni in Francia e 88 milioni all’estero. Anche se i dati non lo mettono in luce, secondo Advini le esportazioni crescono del 6% (raddoppio in Cina a 10 milioni di euro), mentre calano in Francia sia nella GDO (-4%) che nel canale tradizionale (-3%).
I margini sono apparentemente in miglioramento ma come abbiamo sottolineato i 20 milioni di MOL sarebbero 15 senza i guadagni straordinari (derivanti dalla inclusione nel perimetro delle acquisizioni effettuate), in leggero calo rispetto ai 15.6 dello scorso anno. Ciò sconta l’investimento nelle filiali commerciali.
La parte finanziaria come abbiamo detto è evoluta in modo significativo. Il Credit Agricole ha investito 7 milioni per il 5% dell’azienda, a supportare l’acquisizione dei vigneti nel Bordeaux. L’indebitamento finanziario tocca quota 150 milioni di euro, il che corrisponde a un rapporto di 7.5x volte il MOL consolidato (ma 10 volte quello aggiustato per i proventi non ricorrenti). Una situazione che chiaramente riduce la flessibilità del gruppo a chiudere nuove operazioni, salvo ricorrere a capitale azionario, come nel caso dell’ingresso di Credit Agricole. A fronte di questo debito l’azienda può peraltro vantare circa 116 milioni di euro di attività tangibili, di cui 57 milioni sono vigneti.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale. Le immagini inserite in questo blog sono tratte in massima parte da Internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo a mbaccaglio@gmail.com, saranno subito rimosse.