L’andamento degli indici Liv-ex e il confronto con i mercati azionari – aggiornamento 2017

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Gli indici Liv-Ex sintetizzano l’andamento dei prezzi delle bottiglie di vino più pregiate del mondo, attraverso l’osservazione delle transazioni effettuate nel mercato inglese su una serie di bottiglie ritenute rappresentative: 100 nel caso dell’indice Liv-Ex 100, 1000 in quello del Liv-Ex 1000. C’è poi anche un indice “Italy”, che si occupa di quel 2-3% di vino italiano che viene trattato attraverso questi canali e che riguarda i 7-8 nomi più blasonati della nostra enologia. Una particolarità di questi indici è che sono denominati in sterline. Vanno dunque “purificati” dall’effetto cambio in un momento come quello attuale in cui la valuta inglese si sta svalutando. In particolare, negli ultimi 12 mesi la sterlina ha perso il 5-6%, lo stesso capitato da inizio anno a questa parte. Dunque, cosa è successo nell’ultimo anno? Considerato che venivamo da un periodo negativo, negli ultimi 12 mesi i prezzi sono risaliti, non al livello “massimo storico”, ma non siamo lontani. Sia nel caso degli indici generali (dominati dai prodotti francesi) che nel caso dell’indice Italia stiamo parlando di un incremento dei prezzi del 15% in sterline e del 10% circa in Euro. Va chiarito che tale incremento, però, si è per la maggior parte materializzato nella seconda parte del 2016, mentre da inizio anno assistiamo a un andamento ancora positivo in sterline, ma quasi completamente derivante dall’effetto cambio. E i vini italiani contro il resto? Un po’ meglio della media negli ultimi 12 mesi, ma si tratta di un recupero da livelli passati piuttosto depressi. Passiamo ai dati.

  • L’indice Livex 1000 a fine luglio ha toccato quota 317, il livello più elevato di sempre, con una forte accelerazione nel secondo semestre 2016 e un andamento costantemente positivo anche nel primo semestre 2017. Se analizzato in euro, l’andamento è ugualmente positivo (+10% rispetto a +16% in sterline), ma l’andamento positivo sembra essersi esaurito nei primi mesi del 2017, con la seconda parte di quest’anno spinta dalla svalutazione della sterlina (nel dato in valuta locale).
  • La medesima “storia” si legge sul Liv-ex 100, che di fatto è dominato dai vini francesi. Il recupero dell’indice è un po’ meno positivo della versione “1000”, soprattutto negli ultimi mesi. Infatti, se espresso in euro, il Liv-ex 100 è in realtà calato leggermente (-2%).
  • In questo contesto, i vini italiani inclusi nel “Liv-ex Italy” si sono comportati meglio dei francesi a partire da inizio 2017. Si tratta però di una vittoria dalle proporzioni limitate (2% meglio dell’Indice 1000 e 5% meglio del “100” che è fondamentalmente un Liv-ex Francia) e va sempre notato che essendo la “base 100” uguale al prezzo del 2003 per tutti, gli italiani sono a 263 in sterline e 297 in euro, mentre il Liv-ex 1000 sta a 317 e 358. Come dire che di strada davanti ne abbiamo ancora.
  • Infine, il solito confronto vino-borsa, che facciamo in dollari USA per non incasinare troppo i numeri. Come vedete l’investimento in vino può esser un’utile fonte di diversificazione ma certamente non sembra essere un modo per realizzare maggiori guadagni, sia nel breve che nel medio termine, magari fatta eccezione la Borsa italiana (che subisce gli avversi destini della nostra economia!).
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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