Majestic Wine – risultati 2016/17

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Il 2016/17 di Majestic Wine ha visto proseguire l’azione di rilancio del nuovo management, fatta di una serie di iniziative quali l’aumento delle referenze immediatamente disponibili in negozio (82% contro il 66% dell’anno scorso), la riduzione del numero di ore di lavoro nei negozi, lo stop alla loro apertura, la promozione del cross-selling tra il canale fisico e internet. Come lo scorso anno, la crescita non manca, +16% a 465 milioni di sterline, guidata sia dal canale internet (+41%) ma anche da un ulteriore crescita delle vendite a parità di negozi nel canale fisico (+5.7%). Come lo scorso anno, i margini non stanno ancora migliorando, anzi calano, sia per lo sforzo commerciale messo in atto che per il cambiamento di mix delle vendite tra il canale fisico (che guadagna il 5% circa) e quello internet (1%). Gli obiettivi di raggiungere i 500 milioni nel 2018/19 sembrano molto a portata di mano, ma la conclusione è la medesima dell’anno scorso. Con quanti utili ci arriveranno? Vedremo. Per adesso l’azienda è riuscita a mettere il naso fuori dal Regno Unito (20%) e ad adottare un’ottica spiccatamente multicanale (oltre il 50% dei clienti). Due aspetti molto importanti. Il secondo semestre 2017 sembra essere in ulteriore accelerazione. Passiamo ai numeri.


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  • Le vendite crescono del 16% a 465 milioni di sterline, con un incremento del 7% circa di Majestic Retail, perlopiù derivante dalle vendite a parità di negozi che sono a +5.7% e dal contributo della ristrutturazione dei negozi, che come numero totale restano stabili. A questi risultati si è arrivati con grossi sforzi sul fornire disponibilità di prodotto (da cui impatto sul capitale circolante), passato dal 66% all’82%. Naked Wines è balzata del 41% da 103 a 144 milioni di sterline, presumibilmente anche grazie all’indebolimento della sterlina vista l’esposizione al mercato americano (+29%) e australiano (+56%).
  • I margini come dicevamo stanno ancora scendendo. Anche se il margine sul costo del venduto si mantiene intorno al 26% (grazie a Naked Wine che cresce più veloce e ha un margine più alto), a livello di utile operativo siamo al 3% delle vendite dal 4% dell’anno scorso, con un calo anche in livello assoluto del 15%. Il problema è principalmente dovuto al cambio di mix delle vendite con Naked Wine che guadagna l’1% e che aumenta di peso).
  • Il calo degli investimenti nei negozi (nessuna apertura e qualche ristrutturazione) consente all’azienda di mantenere un debito stabile a 26 milioni di sterline, nonostante un assorbimento rilevante di capitale circolante (14 milioni di magazzino in più). Il debito resta sotto le 2 volte rispetto al MOL, ma il problema qui è che il ritorno sul capitale è crollato dal 25% di qualche anno fa al 10% del 2016. Gli investitori non hanno gradito, facendo scendere le azioni del 15% nel corso dei 12 mesi terminati a fine giugno; e del 30% nel corso degli ultimi 5 anni…
Se siete arrivati fin qui…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul settore senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando la dovuta attenzione alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco Baccaglio
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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