- Le vendite crescono del 5% a 193 milioni di euro, rallentando il passo dell’ultimo quinquennio (+12% in media). Ciò è stato dovuto al rallentamento subito in Italia, dove le vendite sono calate da 39 a 27 milioni di euro (-29%), più che compensato dal balzo all’estero del 14%, da 145 a 165 milioni di euro. Purtroppo la relazione degli amministratori non fornisce alcuna spiegazione di questa forte riduzione, che io immagino (pronto a essere smentito) abbia anche a che fare con la cattiva pubblicità delle questioni relative alla Banca Popolare di Vicenza, del quale il cav. Zonin è stato il presidente per lungo tempo.[In un messaggio successivo alla pubblicazione, Zonin ha precisato che il calo delle vendite nel mercato italiano è del 7.7%, da 28.8 a 26.6 milioni di euro e non il 29% riportato nell’articolo, che deriva peraltro dal confronto dei dati delle vendite consolidate riferiti a “Italia” nella nota integrativa del bilancio 2015 di pagina 13 e del bilancio 2016 di 21, pari rispettivamente a 38.502 e 27.330 mila euro, e quindi ritenuti confrontabili nell’analisi effettuata. Nessuna precisazione o spiegazione e’ contenuta nella relazione degli amministratori]
- I margini sono in ulteriore miglioramento. Il MOL cresce da 11 milioni a 14 milioni di euro, quindi dal 5.8% al 7.4% delle vendite, grazie anche al controllo dei costi del personale, rimasti sostanzialmente stabili. L’utile operativo cresce da 7.5 a 11 milioni di euro, +45%. Nella tabella vi metto anche l’utile operativo aggiustato come riportato dagli amministratori, che passa da 8.7 a 12.6 milioni di euro. Sono un po’ restio da utilizzarlo nelle serie perché il dato corrispondente del 2015 non quadra (8.7 milioni il 2015 riportato in questo bilancio contro 7.9 riportato nel bilancio dello scorso anno). L’utile netto cresce a 5 milioni di euro, rispetto al dato in pareggio del 2015, dovuto peraltro a questioni relative alla tassazione. Visto in prospettiva con gli scorsi anni si tratta di una buona progressione.
- Passando alla parte finanziaria, i dati sono molto cambiati. Zonin si carica di 32 milioni di immobilizzazioni che vanno a pesare sul capitale investito, che dunque sale da 94 a 121 milioni di euro. Questo “investimento” risulta infruttifero, in quanto i rapporti tra Zonin e le tenute non cambiano. La parte finanziaria dunque mostra un incremento del debito da 42 a 61 milioni di euro. Il cash flow dell’anno è di circa 8-9 milioni di euro, gli investimenti circa 3 milioni di euro. Nonostante questo, il ritorno sul capitale migliora dall’8% al 9%, grazie al balzo dell’utile operativo.
Se siete arrivati fin qui…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco Baccaglio
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