Argentina – esportazioni di vino – aggiornamento 2017

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Se cercavate qualcuno che va bene nel Regno Unito, l’avete trovato. Si tratta dei vini argentini. I dati che analizziamo oggi di UN Comtrade sono particolarmente interessanti. Il vino argentino è riuscito a “tenere” il valore delle esportazioni nonostante un calo strutturale importante dei volumi ed è riuscito anche a compensare l’arretramento nel mercato americano (cavallo di battaglia fino a qualche anno fa) con altre piazze, il Regno Unito su tutti. I dati 2017 vedono un calo del 3% delle esportazioni a 714 milioni di euro, ma il dato sui 5 anni è invariato. I volumi sono invece calati del 13% a 2.2 milioni di ettolitri, e addirittura del 10% annuo nel quinquennio (si legge: dimezzati). Su queste conclusioni si potrebbe poi innestare il discorso della svalutazione del peso argentino, che nel 2018 sta letteralmente “scappando via”. Il cambio peso/dollaro nel 2017 è calato del 12%, dopo il -60% del 2016. I 736 milioni di euro di esportazioni del 2015 erano per i produttori locali 7.5 miliardi di peso. I 714 milioni del 2017 si trasformano in 13.3 miliardi di peso. Pensate all’inflazione galoppante e alla difficolta di tenere in equilibrio i conti quando il valore della moneta cambia così rapidamente. Ma per ora concentriamoci sui dati 2017.

 

  • Le esportazioni argentine di vino sono leggermente calate nel 2017 a 714 milioni di euro (-3%) ma sono in realtà pressochè stabili rispetto a 5 anni fa.
  • La differenza tra il 2016 e 5 anni fa e ora sono certamente i volumi esportati, crollati a 2.24 milioni di ettolitri. Erano 2.6 nel 2016 e 3.7 milioni nel 2012. Se andiamo ancora più indietro troviamo addirittura alcuni anni in cui l’export toccava quota 4.3 milioni di ettolitri.
  • Messe così le cose, l’Argentina è riuscita ad affrancarsi dalla forte dipendenza dall’export di vino sfuso (peraltro molto competitivo vista la forte svalutazione): nel 2017 infatti soltanto 60 milioni di 714 non sono vino in bottiglia.
  • Il mercato storicamente forte per i vini argentini, gli USA, hanno perso quota per il secondo anno consecutivo, con un -9% a 239 milioni, su un calo dei volumi del 18% a 0.6 milioni di ettolitri. Nel 2017 sono finiti in USA il 28% del vino esportato in volume e il 34% a valore. Era oltre il 40% nel 2012.
  • A compensare il calo americano c’è il Regno Unito, dove l’export ha messo a segno un +10% a 89 milioni di euro, dopo diversi anni di crescita ininterrotta. Decisamente una delle poche nazionalità a fare bene in questo mercato.
  • Altro mercato in forte ripresa è il Brasile, dove le esportazioni hanno sfiorato di nuovo quota 50 milioni dopo diversi anni.
  • Oltre agli USA sono in forte calo alcuni altri mercati come l’Olanda (-16% ma dopo diversi anni di crescita), a sorpresa la Cina (-6%) e, di nuovo a sorpresa, il Messico (-27%), che rappresenta per diversi settori incluso il vino una delle nuove frontiere dell’export.
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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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