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Il progetto di rilancio di Majestic Wine intrapreso lo scorso anno ha cominciato a dare risultati: da un lato, si è fermata l’emorragia delle enoteche tradizionali (non tanto in termini di vendite, quanto in termini di utili), dall’altro l’acquisizione di Naked Wines ha finalmente iniziato a dare il proprio contributo non soltanto in termini di fatturato ma in termini di margini. Il risultato del 2017, 18 milioni di utile operativo rispetto ai 14 dello scorso anno e 7 milioni di utile netto rispetto a una perdita di 3, con un debito sceso da 26 a 8 milioni di sterline inquadra bene l’anno di Majestic. Il tutto nonostante la svalutazione della sterlina abbia fatto perdere circa 9 milioni di sterline all’azienda inglese. Le azioni in borsa hanno reagito in modo positivo, salendo a circa 450 pence per azione (per un valore di mercato di 330 milioni di sterline circa), con un rialzo di oltre il 20% dallo scorso anno.
La lettura del bilancio di Naked Wines è molto interessante perché spiega in modo chiaro il modello di business, che si base sulla combinazione di: 1) aumentare le vendite ai clienti abituali (ormai tra l’80% e il 95% delle vendite delle singole divisioni); 2) avere alta disponibilità dei prodotti (85-90% ad oggi, con un picco del 95% per i prodotti in promozione); 3) cercare di mantenere il più possibile il personale chiave (anche qui si è saliti tra il 70% e il 90% rispetto all’anno scorso); 4) avere il grado di soddisfazione del cliente più elevato possibile (e siamo al 90%). Se vedete queste percentuali comprenderete che non c’è più molto da migliorare. Quindi, Majestic Wine si sta ora concentrando sulla crescita dei clienti, cercando in realtà di applicare il medesimo modello di Naked Wines (dove alcuni “suggeritori” chiamati “angels” propongono prodotti di piccoli produttori che molte volte fanno edizioni speciali esclusive) anche alla catena al dettaglio.
Passiamo a commentare qualche dato insieme.
- Le vendite sono cresciute del 2.3% a 476 milioni di sterline. L’attività “storica” di Majestic è stabile nel segmento delle enoteche. Non viene più riportato l’andamento “a parità di negozi” semplicemente perché non si aprono più nuovi negozi! Restano i circa 210-215 che ci sono da ormai 3-4 anni da questa parte. Sono invece in calo del 7% le attività di Majestic commercial e, a compensare, si riprendono quelle del grossista Lay & Wheeler. Il quadro quindi vede l’attività tradizionale stabile. La crescita è tutta concentrata in Naked Wines e nel suo meccanismo degli “angels” e delle partnership con i piccoli produttori: la controllata che vende via internet ha incrementato le vendite dell’8% in sterline e dell’11% a cambi costanti.
- I margini sono finalmente in miglioramento dopo il crollo degli anni recenti. L’utile operativo passa da 14 a 18 milioni di euro, dal 3% al 3.8% del fatturato. Idem come sopra: sono stabili le attività tradizionali, mentre la crescita è guidata da Naked Wines, che raggiunge la stessa profittabilità delle altre divisioni, tutte allineate tra il 5% e il 6% prima di considerare i costi corporate.
- La struttura finanziaria recepisce questi progressi: il debito scende da 26 a 8 milioni di sterline e consente dunque di aumentare gli investimenti in nuovi clienti, che sono la vera sfida di Naked Wines, che ora si sta estendendo al retail.
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